Bo Xilai viene espulso dal Parlamento cinese
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Bo Xilai viene espulso dal Parlamento cinese

Perse le immunità da burocrate, il leader maoista verrà presto processato e probabilmente condannato. Nel terzo processo farsa della saga di Chongqing

Come avevamo previsto, dopo l'espulsione dal Partito per Bo Xilai è arrivata anche quella dal Parlamento cinese. In questo modo ha perso le immunità concesse ai rappresentanti dell'Assemblea Nazionale del Popolo, e potrà quindi essere incriminato, processato, giudicato e molto probabilmente condannato come qualsiasi altro cittadino cinese. Ovvero come se non fosse mai stato un elemento di spicco del Politburo.

In quello che è stato da tanti identificato come il più grave scandalo politico che la Cina ha affrontato dal 1989 ad oggi, anche la moglie Gu Kailai e il suo ex braccio destro Wang Lijun sono stati condannati (la prima a morte, ma con sentenza sospesa, il secondo a quindici anni di carcere). E al momento l'ex leader di Chongqing è accusato di abuso di potere, corruzione e violazione della disciplina di partito.

Il fatto che un funzionario divenuto scomodo sia allontanato all'istante dal Partito può rappresentare una sorpresa solo per chi si era convinto che rispetto ai tempi di Mao Zedong, complici un successo economico senza precedenti e il nuovo ruolo che Pechino è riuscita a ritagliarsi in ambito internazionale, qualcosa fosse cambiato.

Eppure, per quanto un proverbio tradizionale cinese raccomandi di "ammazzare i polli per spaventare le scimmie", l’esperienza insegna che quando le scimmie diventano troppo fastidiose è consigliabile farle fuori il prima possibile. Come è successo a Lin Biao o Liu Shaoqi negli anni del Grande Timoniere e a Hu Yaobang o Zhao Ziyang ai tempi di Deng Xiaoping.

Oggi cambieranno forse i modi, e quindi Bo Xilai non morirà in un incidente aereo ne' verrà spedito in un campo di rieducazione. Ma le premesse sono le stesse di sempre: il leader "pericoloso" all'improvviso sparisce nel nulla, spesso senza che sia possibile formalizzare contro di lui un'accusa realistica, e qualcuno molto più importate di lui decide in piena autonomia quale sarà il suo destino. Che nel caso di Bo Xilai verrà palesato fra qualche settimana nella sentenza di un processo farsa.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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