Biglietti Expo e tessera Pd: dubbi sulla regolarità
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Biglietti Expo e tessera Pd: dubbi sulla regolarità

Ingressi a metà prezzo per chi si iscrive al partito e ha meno di 30 anni. Ma nella lista dei rivenditori autorizzati il Pd non compare (per ora)

Ma è così scandaloso che il Pd di Milano metta in vendita i biglietti di Expo2015 a metà prezzo con la tessera del partito per chi ha meno di 30 anni? Sì e no. Sì perché la spinta a iscriversi a un partito politico dovrebbe essere per un giovane ben altra che quella ad accaparrarsi uno sconto; no perché in tempi di tagli ai finanziamenti pubblici non dovrebbe sconvolgere più di tanto che il Pd, o qualsiasi altra forza politica, faccia cassa con cene da 1000 euro (al netto della fedina penale di chi vi partecipa) e operazione di puro marketing identiche a quelle praticate da qualsiasi altra azienda. Per fare solo un paio di esempi, i biglietti della fiera internazionale sono stati tra i premi della raccolta punti “Regalissimi2014” di Ferrero e altri 2mila ingressi gratuiti sono stati assegnati ai partecipanti del concorso Boarding to Expo2015 che avevano viaggiato in aereo da Malpensa, Linate, Fiumicino, Catania, Venezia e Bologna.

I dubbi sulla regolarità della vendita

Ma al di là delle critiche (Sel ha chiesto al governo di verificare) e delle facili ironie che l'iniziativa dei dem milanesi ha scatenato in queste ore (per Beppe Grillo tessera Pd e biglietto Expo sono “due pacchi al prezzo di uno”), c'è un fatto che risulta un po' più strano. Va bene essere “expottimisti” e voler “rilanciare con positività la partecipazione all'appuntamento unico dell'Esposizione Universale di Milano” contrastando invece “gli expo-disfattisti” come sta scritto sul portale del partito, ma assicurare che il Pd “è in regola con le procedure di rivendita dei biglietti di Expo essendo un rivenditore ufficiale e autorizzato” è un po' forte, dato che sul sito ufficiale di Expo, alla data del 30 marzo, del Pd stesso non c'è traccia.

Il balletto dei prezzi

Anche sulla “qualità” e chiarezza della comunicazione ci sarebbe qualcosa da ridire visto che mentre la prima locandina parlava di biglietti a 25 euro invece che 50, oggi ne compare un'altra con cifre ben diverse: 22 euro per gli iscritti, 10 euro per quelli con meno di 30 anni. Che è successo? Al Pd si sono forse accorti che a un adulto maggiore di 14 anni un biglietto “data aperta” (cioè sfruttabile in qualsiasi giornata) sarebbe costato, comprandolo direttamente sul sito di Expo, certo non 50 euro bensì solo 32 o 29 se si è studenti e quindi praticamente quanto la propria offerta? A chi, anche su Facebook, ha fatto notare l'incongruenza è stato risposto che la cifra di 50 euro “fa riferimento al prezzo pieno del biglietto intero + la tessera”. Quindi la convenienza dove starebbe? Mah...

Il regolamento che ancora non c'è

Che il partito del premier si dia da fare, nonostante i modi impacciati, per contribuire al successo di un'iniziativa che tra pochi giorni metterà Matteo Renzi e l'Italia al centro dell'attenzione planetaria si può pure capire, ma che i dem milanesi si siano addirittura prestati a fare un gioco poco chiaro è altra cosa. Il segretario locale Pietro Bussolati ha assicurato che “a brevissimo, sarà pubblicato il regolamento finanziario per esteso che darà i dettagli di tutta l’operazione”. Va bene che quando si parla di Expo arrivare in ritardo su tutto è praticamente normale, ma alle regole non bisognerebbe pensarci prima che alle campagne pubblicitarie?


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Claudia Daconto