Banconote false "smerciate" come la droga
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Banconote false "smerciate" come la droga

Cresce la quantità di soldi sequestrati in Europa. Solamentein Italia in meno di due mesi sono stati sequestrati oltre 3 milioni tra dollari e euro falsi

Il falso monetario è in continua crescita

Soldi falsi. Titoli di Stato contraffatti. In Italia, il terzo Paese in Europa per lo smercio di valuta falsa e il primo al Mondo per la fabbricazione, in meno di trenta giorni sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza oltre 3 milioni tra dollari e euro falsi. L’ultimo maxi sequestro risale a meno di un mese fa quando i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e del Gruppo Pronto Impiego del Comando Provinciale, hanno sequestrato, tra Roma e Milano, oltre due milioni e mezzo di dollari U.S.A. falsi. Un altro mezzo milione, rigorosamente contraffatto in banconote di 10 euro della nuova serie Europa, è stato sequestrato in un altro maxi blitz pochi giorni prima di Natale.

Un turbinio di banconote “fasulle” messe in circolazione, "smerciate come la droga" sostengono gli investigatori. Anzi, con ancor più facilità. Secondo una stima della Bce, il danno operato dalle falsificazioni monetarie solamente in Europa dall’introduzione della valuta unica, è di oltre 140 milioni di euro.

Cifre da capogiro che sono in continua crescita. Negli ultimi quattro anni, solo sul territorio italiano sì è assistito quasi al raddoppio delle banconote false sequestrate solamente dalla Guardia di Finanza, forza di polizia che ha assunto un ruolo leader nel settore della falsificazione, sia in Europa che nel mondo grazie alla collaborazione con Europol e il Secret service degli Stati Uniti. 

Nel 2012, prendendo di riferimento solo il primo semestre dell’anno, gli esemplari sequestrati sono stati 251 mila mentre nel 2013, sempre nello stesso periodo, le banconote sequestrate sono state 317mila. L’anno successivo da gennaio a giugno sono stati tolti dalla circolazione 353 milia banconote e nel 2014, 507 mila. Ma è il dato complessivo relativo ai sequestri effettuati nel 2014 ad essere sconvolgente: 363.983.634,92 euro falsi. Di questi 319 milioni di euro riguardavano titoli esteri contraffatti. 

Infine nei dodici mesi del 2015, sono stati sequestrati migliaia di esemplari di euro per un valore di 85.600.000 euro. 

Ma, sempre secondo lo studio della Bce, è nel secondo periodo dell’anno che si registra una maggiore crescita dello “smercio” di soldi fasulli. Insomma c'è un piccco nei mesi da giugno a dicembre.

Dalla stamperia al "dettaglio"

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Colonnello Vincenzo Andreoni, Comandante Gruppo Antifalsificazione Monetaria del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, qual è l’iter che segue la banconota falsa dalla stamperia al “dettaglio”?
“Le banconote false realizzate nelle stamperie clandestine giungono allo “spenditore al dettaglio” attraverso vari passaggi. Ogni banconota falsa smerciata non giunge mai occasionalmente o inconsapevolmente nel luogo della spendita ma, a monte, ha operato un gruppo di soggetti preposto alla sua distribuzione”.

Una sorta di catena di montaggio, un’organizzazione che gestisce tutta la filiera?

“Non proprio. In realtà sono delle “monadi”, ognuno ha un compito preciso. I soggetti non si non si conoscono tra di loro ed operano tutti in modo disgiunto. E’ proprio questa la difficoltà che riscontriamo nelle indagini. Il committente non conosce il falsario della stamperia e neppure il luogo dove questa è ubicata. Mi spiego meglio. I produttori, i grossisti e la restante filiera distributiva operano “a compartimenti stagni” ovvero ognuno conosce, unicamente, l’anello della catena che precede o che segue e ciò, evidentemente, per salvaguardare la tenuta del sistema.

Una falsificazione sempre più sofisticata

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Dall’analisi tecnico-scientifica delle banconote emerge un livello di falsificazione elevatissimo…

Sì, ci troviamo difronte a gruppi specializzati nella produzione che s’incaricano di portare a termine tutte le fasi di stampa delle banconote e, quindi, anche del reperimento dei macchinari e dei materiali di consumo. La differenza sul risultato finale della banconota, oggi, è dettata dalla stampa offset, ovvero una tecnica tipografico\professionale, si ottiene un prodotto di altissima qualità, a costi relativamente contenuti, se rapportati alle grandi quantità prodotte in tempi brevissimi.

Cos'è il 'Napoli group'

Gdf

L’Italia è il terzo Paese d’Europa dopo la Francia e la Spagna per la circolazione di soldi fasulli ma detiene sempre il primato per la produzione…
In base gli ultimi dati e alle analisi effettuate, le banconote ritirate o sequestrate nei Paesi europei sono riconducibili alle classi di contraffazioni conosciute nel settore come “Napoli Group” nell’80 % dei casi. In sostanza, quasi la totalità delle banconote false che circolano in Europa ma anche nel mondo sono prodotte a Napoli.

Ma come lavora la stamperia?
Lavora esclusivamente su commissione. La produzione, normalmente, avviene solo per commessa da parte dei “grossisti”, i quali, a loro volta, vendono in una o più partite la produzione acquistata.

Che cosa è la 'classe di contraffazione'

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Ma come è possibile ricondurre le banconote alla zona di produzione, come ad esempio Napoli?

Ad ogni singola banconota sequestrata , dopo delle analisi, viene assegnato un codice di identificazione denominato “classe di contraffazione”. Tale codice viene attribuito secondo parametri tecnici che riguardano la pericolosità della banconota falsa che emerge dalle tecniche di stampa utilizzate e materiali utilizzati dai falsari e la diffusione locale, nazionale o internazionale, delle banconote false appartenenti alla medesima contraffazione. Pertanto, la classe di contraffazione costituisce una sorta di carta d’identità di ogni banconota contraffatta con caratteristiche identiche: difetti di stampa, tecniche utilizzate, inchiostro, carta.

Ecco dove sono le stamperie in Italia

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Nadia Francalacci