Airbus Germanwings: cosa hanno trovato in casa Lubitz
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Airbus Germanwings: cosa hanno trovato in casa Lubitz

Il copilota avrebbe dovuto essere in malattia il giorno dello schianto. Lo conferma la procura di Dusseldorf che ha trovato il certificato medico

Le perquisizioni nelle due case abitate da Andreas Lubitz, il copilota responsabile del disastro aereo, sono proseguite per diverse ore.

Sono state setacciate da cima a fondo sia la casa a Montabaur, dove abitava con i genitori, sia la casa di Dusseldorf.

La polizia dopo aver sequestrato di tutto, compreso il computer e diversi documenti di Lubitz, ha dichiarato di aver trovato un indizio "significativo” che potrebbe spiegare il folle gesto del giovane pilota:
Lubitz aveva nascosto alla compagnia aerea di avere un certificato medico di malattia che sarebbe dovuta iniziare proprio il giorno dello schianto. E, dalle parole dei procuratori di Dusseldorf, pare che ce ne fossero diversi, tutti strappati da Lubitz: "Il fatto che siano stati trovati stracciati alcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che non doveva lavorare, uno datato anche lo stesso giorno dell'incidente, sostengono la tesi secondo cui il deceduto ha nascosto la propria malattia al datore di lavoro e ai colleghi". 

Dunque Andreas Lubitz avrebbe nascosto da tempo di essere malato e il fatto di essere in terapia . 

La procura ha negato che siano stati trovati messaggi che annunciassero un suicidio o indicazioni di tipo politico o religioso che potessero essere la causa del suo folle gesto. 

Nel frattempo la stampa tedesca sostiene che AndreasLubitz si era appena lasciato con la compagna che avrebbe dovuto sposare il prossimo anno. E che forse questo potrebbe aver fatto riaffiorare la depressione latente del pilota. "Una pena d'amore che lo ha segnato profondamente” come riporta il Bild.

Il giovane, che secondo il quotidiano tedesco Bild aveva passato sei mesi in terapia psichiatrica prima di completare la sua formazione da pilota, si divideva tra due case: quella in cui vivono i benestanti genitori e un fratello minore a Montabaur, e l'elegante appartamento a Dusseldorf, che pare condividesse con la fidanzata.

L'episodio depressivo del 2009 rimase agli atti nella documentazione relativa al giovane, in mano al dipartimento del traffico aereo tedesco sotto il codice 'SIC', che indica la necessità che l'interessato sia sottoposto a "controlli medici regolari". Non solo, come riporta il tabloid Bild, citando fonti della stessa compagnia tedesca, holding di Germanwings, era stato giudicato sei anni fa in parte "non idoneo al volo" durante l'addestramento nella scuola di volo Lufthansa di Phoenix, negli Usa. Secondo Bild, il centro aeromedico di Lufthansa ha confermato che l'informazione fu passata alle autorità federali per il trasporto aereo tedesche. A dichiararlo inadatto al volo sarebbe stata la scuola di volo di Phoenix, in Arizona, dove tutti i futuri piloti di Lufthansa sono addestrati. 

Il fatto che Andreas Lubitz dovette interrompere per un periodo piuttosto lungo la sua formazione nella scuola aerea della Lufthansa era stato dichiarato giovedì dall'amministratore delegato della Lufthansa, Carsten Spohr, durante la conferenza stampa.
Le cause del periodo di assenza di attività non erano state però spiegate per motivi di privacy. Ma Spohr aveva comunque sottolineato che per tornare alla scuola aerea e completare la sua formazione, prima di riprendere l'attività, il giovane aveva superato test rigorosi sia fisici sia mentali.

Gli investigatori stanno indagando "intensamente su una crisi personale" come motivo per il folle gesto, come riporta il quotidiano tedesco Bild.

Le testimonianze dei vicini

I vicini iniziano a risentire della presenza di tanti giornalisti della stampa mondiale nella piccola stradina residenziale, a Montabaur, nella Renania-Palatinato, dove il giovane copilota viveva con la famiglia.
Le notizie lasciano i residenti della piccola cittadina tedesca, senza parole: "Era davvero malato? Perché lo hanno lasciato volare?", commenta la proprietaria di un chiosco di giornali.
Chi conosceva il giovane ha dichiarato che Andreas era un ragazzo aperto, brillante, solido e normale.
"Non ci credo, non crederò mai che abbia potuto fare un gesto simile", aveva detto ieri una conoscente che ha chiesto di rimanere anonima.

Getty Images
La polizia di fronte alla casa di Andreas Lubitz a Duesseldorf, Germania.

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Marina Jonna

Giornalista e architetto: scrivo da sempre di design e tecnologia. Ultimamente ho allargato i miei orizzonti scrivendo di benessere, sport, scienze e attualità. Oltre a intervenire, sporadicamente, su R101 . Avete bisogno di un trattato sul "Paradiso della brugola" ? Sono pronta a scriverlo!

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