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Tecnologia

Nespresso Expert, il caffè ideale si prepara via app

La nuova macchina permette di scegliere lunghezza e temperature preferite dallo smartphone, oltre ad avviare o programmare l'erogazione

Un po’ per deridere la loro invadente versatilità, si è spesso detto che gli smartphone fanno quasi tutto tranne il caffè. Da qualche tempo Nespresso ha spezzato questo limite permettendo di far partire le sue macchine da un’applicazione da scaricare sul telefonino.

Un concetto che la nuova Expert riprende e realizza in modo sensato. Dal cellulare si decide se optare per un ristretto (25 ml), un espresso (40 ml), un lungo (110 ml) o un americano (25 ml di caffè più 125 di acqua calda); sempre da un selettore che si comanda spostando il dito sul display, si definisce la temperatura del caffè: caldo, molto caldo, bollente, per chi adora vedere il fumo uscire dalla schiuma. Un colpo di polpastrello ed ecco che la macchina borbotta e si attiva.

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Sempre dall’applicazione si memorizza la propria combinazione preferita, anzi predefinita prendendo in prestito il linguaggio informatico, per richiamarla all’occorrenza. Ed ecco la facoltà di programmare l’orario dell’erogazione, così, se siete inchiodati al computer, l’accensione automatica del dispositivo vi ricorderà che è opportuno fare una pausa.

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Ampia premessa questa, anche molto dettagliata, per dire che il chiacchiericcio via Bluetooth tra Expert e telefono non è un orpello, né una deriva o un passatempo per nerd, ma un affinamento delle potenzialità di un oggetto che brilla innanzitutto per il design, per questa suo sviluppo orizzontale, a parete, come quello che siamo abituati a vedere nei bar. Un frammento di bancone in trasferta perenne a domicilio.

L’idea è sfruttare per lungo e non per largo lo spazio in cucina (lo spessore è davvero minimale, come testimonia la foto qui sotto), creando un angolo tutto dedicato alla propria bevanda preferita.

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L’abbinamento tra i dispositivi è immediato e il dialogo più che soddisfacente, comunque Expert funziona benissimo anche senza smartphone. Alla vecchia maniera. Ha due rotelline molto intuitive, una per scegliere la lunghezza del caffè, l’altra per la temperatura. Ruotando quest’ultima in senso anti-orario, la macchina si spegne. Altrimenti va in letargo da sola dopo nove minuti d’inattività. Un pulsante in alto fa partire l’erogazione, la capsula viene espulsa in automatico dopo l’uso e raccolta in un comodo cassettino che si estrae quando è saturo e si svuota in pochi secondi.

Molto gradevole anche il serbatoio sul lato destro, così con un’occhiata si capisce quanta acqua resta e se è il caso di riempirlo. Se si è troppo sbadati per farci caso, l’applicazione, solerte, ci ricorderà quando procedere al rifornimento, assieme a un pigolio per l’eventuale necessità della decalcificazione – ci pensa un kit venduto a parte – e all’impostazione della durezza dell’acqua.

«Una temperatura di estrazione bassa o moderata accentuerà le note delicate. Una elevata, invece, ci consentirà di percepire meglio l’intensità del caffè, accentuandone le note tostate, l’amarezza e la persistenza»

È uno dei passaggi più divertenti dell’esperienza con Expert, ci trasforma quasi in piccoli chimici. Al momento dell’acquisto, troveremo imballata nel libretto d’istruzioni una strisciolina di carta: è sufficiente immergerla nell’acqua che abitualmente usiamo per preparare il caffè, per capire appunto qual è la sua durezza e ottimizzare la resa.

Il prezzo non è ridottissimo, si parte da 279 euro per la versione base, si arriva a 329 per quella Expert&milk, che come il nome suggerisce consente di preparare anche un cappuccino, ma i bonus non mancano. Il design, per cominciare: le due varianti in nero e grigio antracite con finiture in alluminio spazzolato conferiscono alla macchina una personalità già esaltata dalla sua forma peculiare.

Inoltre, la possibilità di giostrarsi tra lunghezze e temperature, ricorda Nespresso, enfatizza aromi, gusto e robustezza di ciascuna capsula. «Una temperatura di estrazione bassa o moderata accentuerà le note delicate, come ad esempio quelle di Ristretto, proveniente dall’Africa Orientale, o quelle fruttate di Volluto, pura arabica del Sud America» spiega Massimiliano Marchesi, Coffee Ambassador di Nespresso. «Una elevata, invece» aggiunge «ci consentirà di percepire meglio l’intensità del caffè, accentuandone le note tostate, l’amarezza e la persistenza».

E se non abbiamo un palato così raffinato da catturare queste sfumature, se pretendiamo un salto di qualità della nostra pausa sacrosanta, di una ricorrente coccola quotidiana, di sicuro un caffè della lunghezza e temperatura preferite è già una gustosa soddisfazione.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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