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(Dior)
Collezioni

Dior Homme in equilibrio tra passato e presente

Una collezione che non mira essere nostalgica, ma che trova negli archivi della Maison spunti innovativi per plasmare il guardaroba del futuro

«Non è moda storica, ma un dialogo con la storia della moda per raccontare il presente». Kim Jones, direttore artistico di Dior Homme, descrive così la collezione Autunno Inverno 2025, una celebrazione della metamorfosi dell’abbigliamento maschile che intreccia passato e presente, haute couture e prêt-à-porter.

L’ispirazione principale risiede nella Ligne H di Christian Dior del 1954-55, un’iconica rivisitazione della silhouette maschile attraverso linee grafiche e angolari, reinterpretate con audacia per l’uomo contemporaneo.

La sfilata si apre con un’esplorazione delle radici della Maison, attraversando epoche e stili, dai fasti decorativi del XVIII secolo alla severità lineare del XIX, tracciando così l’evoluzione del guardaroba maschile moderno.

Ma questa non è un’operazione nostalgica: il lavoro di Jones fonde elementi storici con innovazioni ardite, offrendo una visione contemporanea e profondamente attuale. Ne è un esempio emblematico il cappotto che si trasforma in una gonna, un simbolo di fluidità e libertà creativa che spezza le barriere tradizionali tra maschile e femminile.

La collezione gioca con volumi e materiali di estrema raffinatezza, dai cappotti “opera” con le loro silhouette ampie e cinturini, provenienti dall’archivio femminile, fino alla ricchezza sensoriale di sete e satin, che riflettono un’idea di lusso ridotto all’essenziale.

Il rigore formale viene esaltato da un magistrale uso del chiaroscuro, dove drappeggi controllati e superfici lucenti si animano di un movimento quasi pittorico.

Una figura chiave che attraversa la collezione è quella di Casanova, non solo come icona dell’eccesso del XVIII secolo, ma anche come archetipo di un’estetica maschile che abbraccia la dualità. Questa fusione di influenze emerge nell’uso di maschere e ricami sontuosi, come quelli ispirati al look Pondichéry della haute couture Dior Primavera Estate 1948, riprodotti con minuziosa maestria artigianale.

Motivi classici maschili, come il gessato o la spina di pesce, sono decostruiti e trasformati in decorazioni straordinariamente intricate, mentre gocce di pioggia in perle di vetro aggiungono una dimensione poetica a giacche e cappotti.

Anche gli accessori amplificano quella sinergia tra maschile e femminile che permea ogni capo. Le borse, morbide e al contempo strutturate, combinano pellami pregiati con hardware deciso, mentre le calzature esplorano nuove possibilità: scarpe stringate in pelle lucidissima si arricchiscono di dettagli in satin, come il «bow cap» che richiama il motivo del fiocco ricorrente nella collezione.

Tra gli elementi più innovativi, spiccano le sneakers ibride, ricamate a mano secondo un archivio del 1961, dove l’eccellenza tecnica si unisce a un’estetica sontuosa.

Con questa collezione, Kim Jones si dimostra ancora una volta un maestro nel creare collezioni che dialogano con l’eredità della Maison, senza rinunciare a spingersi oltre i limiti


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Mariella Baroli