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Ap Photo/Antonio Calanni
Lifestyle

“Il nostro Sic”. Marco Simoncelli ricordato dai suoi genitori

Un omaggio per il campione romagnolo, a un anno dalla sua scomparsa (con un contributo di Valentino Rossi)

A quasi un anno dalla tragica morte di Marco Simoncelli, esce per Rizzoli un libro scritto dai suoi genitori, Paolo e Rossella: Il nostro Sic.

La presentazione ufficiale sarà questo weekend nella cornice del circuito di Misano, in occasione del Gran Premio di San Marino, la gara “di casa” per Sic. Nel tracciato, a lui dedicato, saranno tante le iniziative dedicate al pilota di Coriano, morto lo scorso 23 ottobre.

Ne Il nostro Sic c’è la storia di un bambino cresciuto nella campagna romagnola, appassionato di motociclette, che aveva il sogno di diventare un giorno come Eddie Lawson e Valentino Rossi. Un ragazzino un po’ casinista, che dalla sella non si è più staccato, fino a diventare il capelluto e promettente campione che abbiamo avuto la fortuna di conoscere in tanti MotoGP.

La sua parabola è raccontata da trenta personaggi che lo hanno conosciuto: famigliari, colleghi in pista, amici. Tra questi spicca la voce di Valentino Rossi; ecco un estratto:

"Con gli anni, va beh, siamo diventati anche avversari, perché il Sic era cresciuto. Verso la fine del primo anno in MotoGP aveva cominciato ad andare forte, ed è stato un peccato che io sia andato alla Ducati con tutti quei problemi perché così quando è diventato forte lui ho cominciato a far cagare io, quindi non c'è mai stata una vera lotta come alla Cava, da giocarsela per le posizioni importanti all'ultimo giro. È stato un peccato, sarebbe stato divertente."

E ancora:

"Era molto dolce in tanti suoi comportamenti. Poi era un ignorante anche lui, un testone, e in pista, cazzo, anche se eri un suo amico ti faceva sempre girare i coglioni. (...) Secondo me lui pensava: "Sono un pilota gigante rispetto agli altri. Pago i miei svantaggi rispetto a questi nani, però almeno se c'è da fare una lotta corpo a corpo faccio valere i miei chili". Comunque era molto bello lottare con lui... Ok, era uno che le sue cappelle le faceva, (...) però gli altri piloti si erano accaniti, soprattutto Stoner e Lorenzo, perché avevano paura di lui."

Accompagna il racconto una raccolta di oltre duecento fotografie a colori, documenti di pista e QR code con rari video del Sic.

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Il nostro Sic – Paolo e Rossella Simoncelli (Rizzoli)

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Andrea Bressa