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La Bce sulla tassa sugli extraprofitti: «Occorre prestare cautela»

Francoforte sottolinea: «L’imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale azionario», in quanto gli investitori «potrebbero avere meno interesse a investire» in banche italiane «che hanno prospettive più incerte»

La Bce esprime il suo malumore per le tasse sugli extraprofitti delle banche. «Occorre prestare cautela per garantire che l'imposta straordinaria non incida sulla capacità dei singoli enti creditizi di costituire solide basi patrimoniali e di effettuare adeguati accantonamenti per maggiori svalutazioni e un deterioramento della qualità creditizia». E aggiunge: «Limitare la capacità degli enti creditizi di mantenere posizioni patrimoniali adeguate o di costituire con prudenza accantonamenti nel contesto di una possibile flessione della qualità creditizia potrebbe mettere a repentaglio una regolare trasmissione delle misure di politica monetaria».

Nella sua nota Francoforte sottolinea: «L’imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale azionario», in quanto gli investitori «potrebbero avere meno interesse a investire» in banche italiane «che hanno prospettive più incerte». Inoltre, «la sua natura retroattiva può alimentare la percezione di un quadro fiscale incerto e dar luogo a un ampio contenzioso, creando problemi di incertezza giuridica».

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Francesca Catino