La nuova collezione firmata Gucci — la prima dall’addio di Sabato de Sarno al brand — si configura come un inno alla continuità, una celebrazione di un’estetica che attraversa il tempo e le generazioni, mantenendo intatta la propria essenza pur rinnovandosi costantemente.
La maison fiorentina, custode di un patrimonio stilistico e artigianale senza pari, riafferma la sua identità attraverso una collezione che attinge ai codici del passato per ridefinire il presente e anticipare il futuro. In questo viaggio nella moda, ogni elemento si fa portatore di una narrazione che unisce maestranze e creatività, estetica e funzione, evocando un senso di raffinatezza che è, al tempo stesso, universale e personale.
La passerella, attraversata dall’iconico Interlocking G verde scuro — simbolo dell’eredità lasciata da Guccio Gucci — si fa teatro di un dialogo armonioso tra rigore sartoriale e leggerezza espressiva. Il binomio maschile-femminile si dissolve in un gioco di rimandi e contaminazioni: tessuti tradizionalmente legati alla sartoria maschile, come il tweed fiammato e il crêpe de Chine, vengono riletti in chiave fluida, rivelando una sinergia stilistica che ridefinisce i confini della moda contemporanea. Le silhouette si muovono attraverso le epoche, attingendo agli albori del ready-to-wear degli anni Sessanta per giungere fino alle sperimentazioni ultra-massimaliste del presente, in un continuo intreccio di minimalismo e opulenza.
Le tonalità della collezione spaziano tra il verde, il grigio, il viola e il marrone, creando un equilibrio cromatico che attraversa indistintamente capi maschili e femminili. Il gioco tra struttura e fluidità si esprime attraverso l’uso di materiali innovativi: mohair pettinato, pelli madreperlate, filati in lana rivestita e bouclé accoppiati si alternano in un racconto di sperimentazione tessile che sfida le convenzioni e celebra la versatilità.
Elemento cardine della collezione è il Morsetto, dettaglio iconico che quest’anno celebra i suoi primi settant’anni della borsa Horsebit 1955. Reinterpretato in chiave contemporanea, si moltiplica in un gioco di proporzioni e funzioni: diviene maxi e mini, si trasforma in dettaglio gioiello, si insinua come catena in vita su un abito scollato e, infine, trova la sua massima espressione nella pelletteria.
La Horsebit 1955 si evolve così in una nuova versione ultra-morbida, mentre il manico a Morsetto gigante della borsa a spalla morbida e la precisione strutturale della nuova Gucci Siena confermano la volontà della maison di coniugare tradizione e innovazione con un’eleganza senza tempo.









