Chef gourmet: in Svizzera piovono «stelle» tedesche
Alcuni dei migliori chef arrivano dalla Germania in Svizzera, a S.Pellegrino Sapori Ticino 2024, gastro kermesse tra le più chic d’europa, che si svolge nei migliori hotel di Lugano e dintorni.
Quest’anno tocca ai tedeschi. Sono loro, chef carichi di stelle Michelin, onusti di blasoni conferiti da chi apprezza e sa valutare l’alta cucina. Sarà il drappello germanico di dieci super cuochi a far brillare S.Pellegrino Sapori Ticino 2024. La rassegna gastronomica, forse la più chic d’Europa, si svolge a Lugano e in altre località del Canton Ticino, con cene nei migliori hotel, dove gli chef residenti ospitano i cuochi esteri protagonisti. Ed è difficile trovare un posto a tavola, perché l’iniziativa richiama commensali non solo dalla Svizzera, ma dalla Francia e dall’Italia, Milano in testa. Il bacino d’utenza, come si dice, non è trascurabile.
La kermesse inizia il 29 settembre e prosegue fino al 29 novembre. Siamo all’edizione numero 18: la rassegna è diventata maggiorenne, portando in Ticino, un anno dopo l’altro, la migliore cucina del continente e del mondo. Ha da esserne orgoglioso il ceo e fondatore Dany Stauffacher, intelligente imprenditore di Lugano (con origini italiane da parte di mamma e un amore quasi spropositato per il nostro Paese). L’ha inventata, ideata nei particolari e continua a organizzarla con la stessa passione del primo giorno e il contributo di vari sponsor, tra cui il title partner Acqua Panna S.Pellegrino. Stauffacher ha la vista lunga, ha immaginato prima di tutti che il Canton Ticino, con le sue bellezze, i suoi grandi alberghi, la forte capacità economica, avrebbe potuto trasformarsi in uno scenario di tesori gastronomici. Nel segno dell’apertura, non del gretto campanilismo (peccato di cui in Italia sappiamo qualcosa).
Nel periodo del festival, Lugano, Ascona, Morcote sono palcoscenico di grandi cuochi, così che il territorio possa scambiare esperienze con altre realtà. Non perché la cucina ticinese non abbia validi sacerdoti, tutt’altro; ma perché la cucina di qualità è un ponte, non vive di gelosie, di segreti, di piccolo cabotaggio. «Germany: food, wine, culture. La Germania che non ti aspetti », come abbiamo detto, è il tema di quest’anno, dopo le scorse edizioni, dedicate a Italia e Francia. Per la verità, Stauffacher - uomo che conosce alla perfezione la cucina di qualità del Vecchio continente e non solo - aveva già praticato la via tedesca, nel 2013, quando propose un proficuo gemellaggio con Berlino. Ma ancora Germania è, in Canton Ticino. Per un semplice motivo: il più importante Paese europeo ha un’offerta gastronomica in crescita, sempre più affinata. Altro che würstel e crauti, secondo la vulgata (sarebbe come perimetrare l’Italia con i soli spaghetti al pomodoro o la pizza).
La Guida Michelin tedesca, per esempio, vanta 36 indirizzi stellati in più, rispetto al 2023. E una capitale effervescente come Berlino è primaria scena di competizioni culinarie, combattute a colpi di grandi chef e ristoranti modernissimi e di avanguardia. Stauffacher ben lo sa. Dice: «Per questa edizione, abbiamo creato una grande squadra capitanata da Thomas Bühner, colonna portante della cultura gastronomica germanica, con 30 anni di esperienza ad alto livello e una filosofia sensoriale unica. Qualche anno fa, Thomas ha deciso di abbandonare le sue 3 stelle Michelin per iniziare nuove avventure che lo hanno portato ad aprire un locale a Taipei, Taiwan». Chi partecipa alle cene della rassegna (su www.sanpellegrinosaporiticino.ch il programma dettagliato) avrà modo di dare del tu a una cucina che in Canton Ticino, nonostante gli oltre tremila tedeschi che vi hanno preso la residenza, e soprattutto in Italia, non è particolarmente conosciuta.
Ci saranno chef quali Yoshizumi Nagaya, con ristorante a Düsseldorf: la migliore cucina nipponica in Germania. Oppure Manuel Ulrich, grande interprete della cucina francese sposata con la tradizione della Foresta Nera; Christian Binder, che opera nella Valle dell’Ahr, regione vinicola della Germania: erbe e pesci di lago con lui la fanno da padroni; Tony Hohlfeld, che ha reso Hannover meta per gourmet di tutta Europa. Affinché le serate scorrano lisce, con servizio e atmosfera di gran classe, il festival ticinese si avvale di professionisti impeccabili: non dimentichiamo che la Svizzera tutta è il Paese più avanzato nella formazione di addetti nel settore dell’ospitalità. «Quest’anno iniziamo una nuova collaborazione con l’EHL di Losanna» sottolinea Dany Stauffacher, «la migliore Hospitality business school al mondo, che forgia i futuri leader del comparto alberghiero e della ristorazione».
La presenza dei grandi chef tedeschi a Lugano e dintorni è anche un omaggio culturale a un grande tedesco che scelse proprio questa parte di mondo: lo scrittore Hermann Hesse, guru spirituale per generazioni di giovani lungo tutto l’arco del Novecento, il quale visse a Montagnola dal 1919 al 1962, anno della morte. Come ogni anno, S.Pellegrino Sapori Ticino inizierà con il Grand Opening all’Hotel Splendide Royal a Lugano, dedicato agli chef di Swiss Deluxe Hotels, e chiuderà con Final Party (sempre allo Splendide Royal) con alcuni cuochi delle Grandes Tables Suisses del Ticino. Ci saranno anche serate oltre Gottardo dedicate al Ticino: a Ginevra il 9 ottobre al Four Seasons Hotel des Bergues, il 20 novembre a Zurigo, al Widder Hotel. E la chef stellata Lucrèce Lacchio, del ristorante Le Berceau des Sens all’interno del campus di Losanna, sarà protagonista della serata delle donne. Quella ticinese è una kermesse all’insegna della convivialità. Perché stare a tavola insieme è il primo livello di vita sociale, non dimentichiamolo mai.