I 10 film più belli del 2013
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I 10 film più belli del 2013

Sul podio tre titoli potenti e visivamente intriganti: "Blancanieves", "Django Unchained" e "La vita di Adele". E poi...

Il 2013 cinematografico ci ha regalato film visivamente intriganti e squisitamente gustosi, interpretazioni struggenti che hanno parlato all'anima, storie intense o vibranti di tensione. Facendo un bilancio dell'anno, prendendo in considerazioni i titoli distribuiti nei dodici mesi in Italia, ecco la mia top ten dei lungometraggi migliori. Il podio è da urlo.

I dieci film più belli del 2013 (secondo me):

1) Blancanieves di Pablo Berger

È un capolavoro del cinema spagnolo: la favola di Biancaneve viene portata agli anni Dieci-Venti del secolo scorso, nella Spagna della corrida, in una nuova visione del tutto originale e sempre inaspettata. Tanta poesia e anche una vivacità inattesa si muovono in un bianco e nero gravido di emozioni e in un opportuno silenzio condito da una magnifica colonna sonora al ritmo di flamenco. Stupendo! Peccato che il film abbia avuto una scarsa distribuzione. In patria ha vinto dieci premi Goya. 

2) Django Unchained di Quentin Tarantino

Il western del geniaccio americano è tutto da gustare. Si fa beffe dello schiavismo e ci regala immagini spettacolari, dialoghi da scolpire sulla pietra, musiche epiche. Le interpretazioni sono tutte perfette e, una volta di più, Christoph Waltz si supera. Agli Oscar 2013 statuetta per l'attore austriaco e per la sceneggiatura. 

3) La vita di Adele - Capitoli 1 & 2 di Abdellatif Kechiche

Le protagoniste Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux sono un regalo per il cinema, a cui si danno visceralmente e senza pudori. Il regista franco-tunisino riprende la loro storia d'amore con naturalismo sorprendente, come osservatore che non censura e lascia libere le attrici di aprirsi a un senso di autenticità raro. Palma d'oro di Cannes 2013, che in via del tutto eccezionale è andata anche alle due interpreti.

4) Come un tuono di Derek Cianfrance

Con un magnetico Ryan Gosling e la bella sorpresa Dane DeHaan, il film americano parla di legame padre-figlio, di destini segnati, di bene e male. Con sguardo d'autore di intensità sorprendente. 

5) Confessions di Nakashima Tetsuya

Made in Japan, non è un film per tutti. È crudo, brillante e tremendo, intessuto secondo uno sviluppo narrativo originale, ben distante dalla consuetudine comoda a cui siamo abituati. Affresco spietato di un'adolescenza diabolica, di cui aver paura, si muove sulle "confessioni" che vengono fatte ora a una scolaresca, ora a una videocamera amatoriale, ora al pubblico... Intrigante.

6) Captain Phillips - Attacco in mare aperto di Paul Greengrass

Il regista britannico ci regala un film (americano) di grande solidità, intelligente e avvincente. Ci porta dentro la Storia, seguendo in prima linea l'attacco dei pirati somali a una nave americana. Ennesima prova da applausi di Tom Hanks. Quattro nomination ai Golden Globe 2014 (tra cui miglior film e migliore attore).

7) Philomena di Stephen Frears

Ha una struttura classica, che il regista britannico maneggia però stupendamente. La sceneggiatura - premiata alla Mostra del cinema di Venezia - è meravigliosa: ci ritroviamo a ridere con pienezza per poi finire un attimo dopo in lacrime. Judi Dench è sempre Judi Dench. Philomena Lee, la vera protagonista della storia narrata dal film, è una grande donna. Tre le nomination ai Golden Globe 2014.

8) Miss Violence di Alexandros Avranas

Film greco, ha uno stile narrativo interessante e minimalista. Il suicidio di una ragazzina apre subito le scene, poi i dettagli per la comprensione sono forniti lentamente, poco alla volta. Mentre pian piano crescono le consapevolezze dello spettatore, si delinea un quadro famigliare orripilante, con un finale a sorpresa che lascia sempre e comunque una porta chiusa su una famiglia dove la violenza è ormai abitudine. Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia e Coppa Volpi per il padre-padrone Themis Panou.

9) Still Life di Uberto Pasolini

È stata la "piccola" sorpresa di Venezia 2013 (la grande è Locke di Steven Knight, presentato Fuori concorso, che arriverà in sala nel 2014). Non ci sono effetti speciali, non c'è un super cast, eppure lo stupendo Eddie Marsan fa meravigliosamente presa nei cuori con quella sua faccia strana e la sua meticolosa cura per i defunti. Con tanta sensibilità, delicatezza e sincerità, il film per metà italiano e per metà britannico tratta un tema universale come la morte e la solitudine. Premiato in Laguna per la migliore regia della sezione Orizzonti. 

10) La grande bellezza di Paolo Sorrentino

Magnificente e grandioso, ha ammaliato platee di spettatori. Nella sua strabiliante giostra estetica ho avuto però la sensazione che manchi autenticità e che ci sia un po' di compiacimento. L'affresco di decadenza italiana, con lo sfondo di una Roma architettonicamente stupenda, mostra comunque una volta di più il talento unico e le qualità sopraffini di Sorrentino. Il suo sguardo è universale e seducente. Vincitore come miglior film europeo, è tra i cinque titoli stranieri concorrenti al Golden Globe 2014. Ora siamo tutti con le dita incrociate per le nomination degli Oscar 2014.


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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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