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David Bowie era un genio e Moonage Daydream ne è la conferma

David Bowie era un genio e Moonage Daydream ne è la conferma

Quanto più lontano da un biopic: la pellicola di Brett Morgen accende la luce sulla carriera e la personalità del Duca Bianco. Un visionario che ha fatto della sua vita un’opera d’arte…

Immergersi nel mondo di David Bowie era la mission di Moonage Daydream, il docufilm di Brett Morgen nelle sale italiane il 26, 27 e 28 settembre, senza dubbio un capolavoro nel suo genere. Per realizzare la pellicola Morgen ha avuto accesso illimitato al materiale custodito dal David Bowie Estate, un numero inestimabile di registrazioni, film, immagini ed opere d’arte del Duca Bianco. Il risultato è quanto di più lontano ci possa essere da un biopic.

E poi, il reperto più prezioso, la voce di David Bowie, l’unico che parla in Moonage Daydream. “Per tutta la vita mi sono tenuto lontano dalla banalità e ho voluto senza sosta esplorare territori sconosciuti, fare conoscenze, incontrare le persone nel mondo, essere continuamente un altro. Martedì ero buddista e venerdì mi piaceva Nietzsche” spiega Bowie inquadrando se stesso e la sua inclinazione. Che era quella di un marziano nel mondo dell’arte. Un visionario che nel caos della sua traiettoria artistica ha prodotto bellezza in varie forme, esaltando il senso della cultura pop e delle sue contaminazioni.

Bowie, forse più di ogni altro, ha saputo leggere tempo in cui viveva e trasformarlo in musica: ha incrociato il glam rock, il tema della bisessualità, ha prodotto straordinaria musica dance, ha declinato a modo suo la glacialità del krautrock e del suono elettronico nella trilogia berlinese, ha contaminato le ritmiche jazz con il pop. Sempre un passo avanti, mai di lato.

Bowie è stato tutto: musica, arte, fotografia, poesia, cinema. Negli anni che la vita gli ha concesso ha fatto tutto quello che poteva, accendendo le folle degli stadi e delle arene (in Moonage Daydream c’è per fortuna molta musica) in tutto il mondo. La sua vita è stata un’opera d’arte dal principio alla fine, quando si è congedato con l’ultimo straordinario album, Blackstar, il tocco di classe finale, l’ultimo lampo di genio.

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