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(Ansa)
Televisione

Pinocchio e Bella Addormentata diventano Lgbt, così si droga la mente dei bambini

Su Rai 1, in orario pomeridiano, presentata una versione «gender» delle celebri fiabe per bambini. E nessuno dice nulla

Rai 1, la rete ammiraglia del tv pubblica, si tinge di arcobaleno e fa propaganda gender.

Lo scorso 8 gennaio, infatti, in fascia pomeridiana – quindi in fascia protetta, quella più vista dai bambini e dai più piccoli – nel programma "Oggi è un altro giorno" condotto da Serena Bortone, è stata ospitata in collegamento la scrittrice Emma Dante, che ha presentato il suo nuovo libro dal titolo "E vissero tutte felici e contente", dove proprio la Dante rivisita le fiabe in una chiave tutta femminista e, appunto, gender.

La riproposizione dei classici, infatti, si traduce in una rivisitazione delle stesse, trasformando i protagonisti in lesbiche e/o ermafroditi. La presentazione su Rai 1, quindi, ha proposto questi temi in pieno giorno e quindi agli occhi e alle orecchie dei più piccoli. Durante la trasmissione, infatti, la Dante è stata incalzata dalla presentatrice e dall'altro ospite, Alessandro Cecchi Paone, e ha così spiegato la sua personale variante della Bella Addormentata nel Bosco, dove la protagonista, Aurora/Rosaspina, viene risvegliata dal famoso bacio del vero amore, scoccato però non dal classico principe azzurro ma da un'altra principessa. Propagandando così l'amore lesbo tra le due.

Non contenti, conduttrice e ospiti sono passati a disquisire su Pinocchio. Alla domanda di Cecchi Paone sul perché la scrittrice si sia occupata di una fiaba con un uomo protagonista (come se fosse strano per una femminista incallita parlare di un uomo) la Dante ha risposto che "Pinocchio è un essere ermafrodito, non è un uomo".

La tv pubblica italiana, quella pagata con il canone – quindi con i soldi di tutti noi contribuenti - è riuscita a far veicolare messaggi pieni di volgarità, scandalosi e di vera e propria propaganda della teoria gender.

Le reazioni, ovviamente, non si sono fatte attendere. Tanto dal mondo dell'associazionismo pro family quanto dalla politica. Pro Vita & Famiglia, infatti, ha chiesto direttamente al presidente Rai Marcello Foa, tramite una petizione, di impegnarsi concretamente a non veicolare più contenuti di questo tipo. Sia per il contenuto altamente lesivo e diseducativo, sia perché è assurdo che tale propaganda venga trasmessa da una televisione che dovrebbe fare – dovrebbe, appunto – del suo ruolo pubblico il cavallo di battaglia.

Dal punto di vista politico la reazione è arrivata dall'Europarlamentare Simona Baldassarre, esponente di spicco della Lega a Bruxelles. "Ecco le prove dell'esistenza dell'ideologia gender" ha affermato. E come darle torto. "E' inconcepibile e assurdo – ha continuano la Baldassarre - che il servizio pubblico, tra l'altro in fascia protetta, e senza contraddittorio, possa drogare in modo così subdolo e violento le menti dei bambini, alterando fiabe patrimonio collettivo di grandi e piccoli. Quando si manipola la storia - ha concluso - la letteratura, la cultura, vuole dire che siamo alla vigilia della dittatura del pensiero unico". L'europarlamentare si è infine appellata alla Commissione Vigilanza della Rai, chiedendo un intervento diretto.

La vicenda però non finisce qui. Si attende – e si spera – una qualche risposta tanto dalla Rai quanto dalla Commissione Vigilanza dopo le prese di posizione dell'associazionismo familiare e della politica. Inoltre si apprende da alcune fonti interne che ai piani alti della Rai questa propaganda arcobaleno non sia piaciuta e che "probabilmente ci saranno sviluppi. Si attende, dunque, sperando che nel frattempo i bambini siano lasciati in pace e che le fiabe non siano stravolte.

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Jacopo Coghe