Rock and Roll Hall of Fame 2021
Iron Maiden / ansa
Musica

Rock and Roll Hall of Fame 2021: in lizza Foo Fighters, Iron Maiden, Rage Against The Machine e Jay-Z

A maggio si sapranno i nomi dei sei vincitori. Per essere ammessi alla Hall of Fame i singoli artisti o i gruppi, oltre ad aver giocato un ruolo di significativa influenza nella storia del rock and roll, devono aver inciso il primo disco da almeno 25 anni

Sono state diramate ieri le nomination per l'ammissione alla Rock and Roll Hall of Fame 2021, uno dei massimi riconoscimenti per la carriera di un artista, oltre che uno dei più controversi. Per essere ammessi alla Hall of Fame i singoli artisti o i gruppi, oltre ad aver giocato un ruolo di significativa influenza nella storia del rock and roll, devono aver inciso il primo disco da almeno 25 anni. La Hall of Fame si compone di quattro categorie: Performers, Non-Performers, Early Influences e Sidemen. I sei più votati da una giuria di artisti, operatori dell'industria discografica e fan, entreranno a far parte della Rock and Roll Hall of Fame 2021. Ecco la lista dei candidati, in odine rigorosamente alfabetico: Mary J. Blige, Kate Bush, Devo, Foo Fighters, Go-Go's, Iron Maiden, Jay-Z, Chaka Khan, Carole King, Fela Kuti, LL Cool J, New York Dolls, Rage Against the Machine, Todd Rundgren, Tina Turner e Dionne Warwick.

I sei vincitori verranno annunciati a maggio, mentre la solenne cerimonia di insediamento si terrà a Cleveland in autunno. Nel 2020 hanno fatto il loro ingresso nella élite del rock Nine Inch Nails, Depeche Mode, Whitney Houston, Notorious B.I.G., T. Rex e Doobie Brothers. Dave Grohl è stato già inserito come membro dei Nirvana, così come Tina Turner per quanto riguarda la sua attività al fianco del marito Ike. Come sempre, nell'elenco degli eleggibili, saltano all'occhio nomi famosissimi e altri conosciuti solo dagli esperti e dalle pantere grigie del rock. E proprio sul termine "rock" che poggia il grande equivoco del riconoscimento. Se si vuole, come pare, premiare l'influenza nella storia della cosiddetta musica leggera, com'è possibile l'esclusione dei Kraftwerk, i precursori della musica elettronica, degli Chic, padrini della disco music, dei The Cure e dei The Smiths, due band senza le quali non esisterebbe gran parte del rock degli anni Novanta?

Scorrendo l'elenco degli esclusi eccellenti, si rimane basiti per la mancanza di band heavy metal seminali come Iron Maiden (quest'anno in nomination), Slayer e Motorhead, di popstar del calibro di Mariah Carey e di Janet Jackson, di gruppi fondamentali del grunge come Soundgarden, Alice in Chains e Jane's Addiction, di cantautori straordinari come Sting, PJ Harvey e Tracy Chapman, degli araldi del britpop come Blur e Oasis, di formazioni cult come Bad Brains, Nine Inch Nails, Jethro Tull, Smashing Pumpkins e Los Lobos. L'Olimpo del rock ha accolto anche diversi rapper, ma restano fuori, anche qui inspiegabilmente, artisti del calibro di Afrika Bambaataa, De La Soul, A Tribe Called Quest e Gang Starr, che tanto hanno contribuire a innalzare gli standard di un genere troppo spesso schiavo dei suoi stessi stilemi. La perplessità maggiore riguardo all'inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame verte sulle discutibili modalità con cui vengono effettuate le nomine. Il processo è infatti controllato da pochi elementi, tra cui Jann Wenner il fondatore, il primo direttore della fondazione Suzan Evans e lo scrittore Dave Marsh. Questo fa sì che le nomine siano influenzate più dai gusti soggettivi che da una oggettiva visione dell'influenza sul rock and roll.

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Gabriele Antonucci