Il mondo della musica piange la scomparsa di Franco Gatti, l’inconfondibile voce baritonale dei Ricchi e Poveri, affettuosamente conosciuto come “Il Baffo”. L’artista si è spento oggi a Genova, dopo aver combattuto a lungo contro una brutta malattia: aveva ottanta anni, compiuti pochi giorni fa, il 4 ottobre. «È andato via un pezzo della nostra vita. Ciao Franco», questo il commento della sua famiglia all’Ansa.
Gatti è stato uno dei fondatori dei Ricchi e Poveri, quando era ancora una formazione a quattro insieme a Angela Brambati, Marina Occhiena e Angelo Sotgiu. Nel 2016, a seguito della tragica scomparsa del figlio, il cantante si era ritirato dalla scene, salvo poi partecipare nel 2020 alla seguitissima reunion a Sanremo, cui è seguito uno speciale televisivo e un album Greatest Hits con le versione riarrangiate dei loro successi. I Ricchi e Poveri, nati a Genova nel 1967, sono il secondo gruppo italiano per il maggior numero di dischi venduti dopo i Pooh. Le canzoni dirette e contagiose dei Ricchi e Poveri sono tanto amate da persone di tutte le età quanto avversate dai critici musicali con la sciarpa di cachemire e la erre moscia.
Un po’ come successo con gli Abba, a cui più volte sono stati a volte accostati come stile musicale, anche i Ricchi e Poveri stanno conoscendo una nuova giovinezza artistica presso un pubblico di giovani e giovanissimi, mentre i loro brani sono stati rivalutati anche da chi, fino a poco tempo fa, li stroncava senza pietà. Brani come Sarà perché ti amo, Mamma Maria, M’innamoro di te, Canzone d’amore e Amarsi un po’ sono ancora oggi canzoni fresche e gioiose, le cui melodie coinvolgenti sono ormai parte della nostra cultura popolare.