L'album del giorno: Marvin Gaye, What's going on
Musica

L'album del giorno: Marvin Gaye, What's going on

Un viaggio musicale di abbagliante bellezza, tra jazz astratto e soul, con tematiche che spaziano dalla Guerra in Vietnam al rapporto con Dio

Un uomo elegante avvolto in un impermeabile scuro, sotto la pioggia battente, con lo sguardo rivolto al cielo, si domanda: "Che cosa sta succedendo?". Per rispondere a questo interrogativo, facciamo prima un salto indietro di qualche anno.

Marvin Gaye, una delle più belle voci maschili di sempre, soprannominato il "Frank Sinatra nero" per la sua innata eleganza, è stato il secondo artista ad aver inciso un album per la Motown, l'ancora acerbo The Soulful Moods Of Marvin Gaye, pubblicato nel 1961. La ricetta musicale dell'etichetta di Detroit fondata da Barry Gordy era semplice, ma efficace: un mix di soul e r&b che strizzava l'occhio al pop, con voci sovraincise, call and response tipici del gospel, prepotenti linee di basso e un abbondante uso di fiati e di percussioni.

Dopo il buon riscontro dei singoli Pride and Joy, Stubborn Kind Of Fella e Baby Don't You Do It, Gaye diventò uno degli artisti di punta della Motown grazie soprattutto al successo dei duetti con Tammi Terrell, con la quale trovò un'intesa umana e artistica perfetta. Basti citare Ain't No Mountain High Enough, Ain't Nothing Like the Real Thing, You're all I need to get by, The Onion Song e Your Precious Love: canzoni che hanno fatto innamorare e sognare almeno due generazioni di ascoltatori.

Il 14 ottobre 1967, durante un concerto promozionale del loro primo album United, Tammi Terrell cadde priva di coscienza tra le sue braccia a causa di quello che tutti speravano fosse un semplice malore. La diagnosi fu terribile: tumore maligno al cervello. La Motown fu costretta a trovare una nuova partner a Marvin Gaye, che considerava una voce perfetta per i duetti, accostandogli prima Mary Wells e poi Kim Weston, ma la magia che c'era con Tammi non si ripeterà più. Tammi Terrell morì il 16 marzo 1970, ad un mese dal compimento dei 25 anni.

Marvin cadde in una forte depressione, un dolore quasi insostenibile, che lo tenne per molto tempo lontano dal palco e che lo costrinse a fare i conti con la realtà intorno a lui, più prosaica rispetto allo zuccheroso romanticismo delle canzoni della Motown, riflettendo per mesi sulla guerra in Vietnam, da dove era da poco tornato suo fratello Frankie, sull'ambiente e sul rapporto con Dio. Una sera Frankie, dopo avergli descritto gli orrori di cui è stato testimone, disse al talentuoso fratello che anche lui poteva combattere, non con il fucile, ma con la sua musica.

Il risultato fu uno dei concept album più importanti del Novecento, il capolavoro What's Going On del 1971, inizialmente avversato da Barry Gordy perché ritenuto non commerciale, troppo politico e troppo lontano dal brioso "sound della giovane America" (il celebre claim della Motown).

Gaye mise alle strette il patron della Motown: o avrebbe pubblicato l'album così com'era, lasciandogli la più totale libertà artistica, o il cantante si sarebbe ritirato dalla musica per sempre. Per sua e nostra fortuna, Gordy optò per la prima ipotesi, concedendogli un solo mese per completare il disco.

lL cantante si chiuse in studio, fumando consistenti quantità di erba e curando ogni minimo dettaglio dei brani, con una straordinaria squadra di musicisti: Earl van Dyke al piano, Joe Messina e Robert White alle chitarre, due bassisti, James Jamerson e Bob Babbitt, Eli Fountain e Wild Bill Moore al sax e Chet Forest alla batteria, oltre allo stesso Gaye alle tastiere, mentre gli splendidi arrangiamenti sono opera di David Van de Pitte. Mentre gli altri dischi dell'etichetta di Detroit (che allora stava per trasferire gli uffici a Los Angeles) non erano altro che raccolte di 45 giri, senza alcun filo conduttore, What's Going On era una lunga suite socialmente consapevole, senza alcun silenzio fra i brani, che spaziava con naturalezza tra i generi, avendo come stella polare i Concerti Sacri di Duke Ellington e A Love Supreme di John Coltrane.

L'inizio dell'album, con alcune voci confuse di uomini che parlano tra di loro da cui emerge il caldo suono del sax di Eli Fountain, ci conduce, a partire dalla magnifica title track, in un viaggio musicale di sovrumana bellezza, tra jazz astratto e soul, con cori che sembrano provenire da una dimensione ultraterrena. I primi versi della canzone ci rivelano subito che la posta in gioco è alta e che il cantante ha messo deliberatamente da parte i panni sexy di "Love Man" per affrontare temi di urgente attualità: "Madre, madre, ci sono troppe di voi che piangono/Fratello, fratello, fratello,ci sono troppi di voi che muoiono/ Sai che dobbiamo trovare il modo per portare un po' di amore qui, oggi".

Il primo demo della canzone, composta da Renaldo "Obie" Benson dei Four Tops insieme ad Al Cleveland, fu proposto prima agli stessi Four Tops, che la bocciarono, poi a Joan Baez, che si mostrò possibilista, ma nulla più. Benson riuscì, infine, a convincere Gaye a inciderla, vincendo le sue titubanze iniziali, dopo averla provata insieme in una versione acustica. Marvin aggiunse alcune parti di testo e modificò la melodia, portando il brano a un livello stellare.


Marvin Gaye - What's Going On (Official Video 2019)www.youtube.com


Le nove canzoni del 33 giri, concatenate l'una con l'altra per 35 minuti, affrontano temi cruciali come la guerra del Vietnam (What's Going On e What's Happening, Brother), l'abuso di droga (Flyin' High In The Friendly Sky), la dura vita del ghetto (Inner City Blues), il futuro dei bambini (Save The Children) e dell'ambiente (Mercy Mercy Me The Ecology), la fede in Dio (God is Love e Wholy Holy). L'album, a dispetto delle fosche previsioni di Gordy, fu un clamoroso successo di pubblico e critica, mettendo entrambi d'accordo sulla sua eccezionalità, tanto da essere successivamente inserito nella top ten di tutte le classifiche specialistiche dei migliori dischi del Novecento.

What's Going On è un album imprescindibile, traboccante di talento e benedetto dalla pura ispirazione, che regala a ogni ascolto nuove emozioni, soprattutto nei magnifici passaggi da un brano all'altro, nella magia delle sovraincisioni vocali e nel groove delicato e costante, che fa muovere le gambe al pari della nostra fantasia.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci