Il nuovo disco di Kendrick Lamar: nessuna masterizzazione, nessun titolo
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Il nuovo disco di Kendrick Lamar: nessuna masterizzazione, nessun titolo

Il rapper di Compton ha raccolto le otto tracce escluse dall'album "To pimp a butterfly": è già boom di vendite

Untitled, unmastered. Letteralmente "Senza titolo, senza masterizzazione". Si chiama così il nuovo disco di Kendrick Lamar, il rapper più amato degli Usa, capace di vendere milioni di copie in pochi mesi e di essere anche invitato alla Casa Bianca da Barack Obaba che lo definisce "il mio rapper preferito".

Dopo il successo dell'ultimo album, To pimp a butterfly, uscito un anno fa esatto, il rapper di Compton ha voluto fare un regalo al suo pubblico.

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Senza annuncio e promozione è così uscito Untitled, unmastered, 8 tracce che hanno come titolo unicamente un numero e la data di registrazione di un periodo che va dal 2013 al 2014. In gergo tecnico queste tracce si chiamano Out-take e sono quelle che vengono scartate da un disco, in questo caso da To pimp a butterfly, uno degli album più di successo della scena hip hop Usa degli ultimi anni. 

Anche in questo lavoro Lamar ha mantenuto le priorità musicali e le certezze stilistiche che hanno fatto la fortuna dei suoi ultimi progetti. Le 8 tracce del nuovo album hanno contaminazioni che si avvicinano più al jazz che all'R&B, le voci femminili sono tutte di Anna Wise e gran parte del disco è suonato con strumenti tradizionali, un mix che rende alcune tracce (come ad esempio Untitled 3 e Untitled 4) sullo stesso livello di quelle contenute nel disco dello scorso anno (per alcuni sono addirittura migliori). Nella traccia 7 invece c'è quello che motli hanno interpretato come un dissing al cantante R&B canadese Drake.

Nell'ultima parte della settimana traccia si può gustare invece una vera e propria chicca, con una regitrazione domestica di Kendrick solo a voce e chitarra. La solita certezza sono i testi: la voce inconfondibile di Kendrick e le metriche innovative che rendono il suo storytelling unico al mondo.

Ai brani di denuncia si sommano le metafore ad effetto per descrivere l'America che soffre e quella che fa soffrire in una capacità narrativa che crea dipendenza. Dopo To pimp a butterfly, dichiarato miglior disco del 2015, perdersi queste otto tracce sarebbe un vero delitto. 

Il disco si può acquistare qui

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Matteo Politanò