Jovanotti nel #lorenzopalasport
Ufficio Stampa/Foto di Michele Lugaresi
Musica

Italia, prendi appunti: il live di Jovanotti a Milano

Ieri sera la prima data al Forum di Assago del "Lorenzo nei Palasport". Un concerto rinnovato e curato nei minimi dettagli, con un respiro internazionale

Rilanciare sempre. Mai cedere. Mai accontentarsi del (grande, grandissimo) successo che già si è ottenuto. Rilanciare. Mettersi in gioco di nuovo. Per l'ennesima volta. Superarsi. Magari anche mettendosi in crisi. Ma superarsi. Lo ripeto: rilanciareTutto questo è Lorenzo Jovanotti. 

Lo sappiamo tutti: ripartire con una nuova tournée a poche settimane dalla chiusura di un tour da record non è semplice. Per forza di cose, le aspettative aumentano in maniera esponenziale. Il paragone è sempre lì, dietro l'angolo. E quindi bisogna lavorarci sodo. Il risultato di questo percorso è tangibile, chiunque può vederlo con i propri occhi: ed è una meraviglia. 

Ogni dettaglio del "Lorenzo nei Palasport 2015/2016" è curato, in linea con un messaggio unico. Il live di Jovanotti è, per l'ennesima volta, festa, colore, ritmo. Il concerto si apre senza effetti speciali particolari, con tutta la band e lo stesso Jovanotti che entrano in scena sulle note di E non hai visto ancora niente. Poi, Sabato e un mash up di Tensione Evolutiva, Coraggio e Wanna Be Starting Something. L'inizio ha un'impronta elettronica e per certi versi tribale.

Fin dai primi brani si capisce l'anima del concerto: al centro non c'è Jovanotti, ma la musica. Intesa come condivisione, strumento di divertimento, essenza. Il resto è tutto una (bellissima) aggiunta. Insomma, quando c'è Jovanotti sul palco, possiamo starne certi: non vedremo mai venir meno la qualità del live per la riuscita di effetti speciali "sorprendenti". Al centro ci deve essere Lei, la musica. E c'è. Eccome se c'è.


Da questo punto di vista è doveroso sottolineare la grandissima qualità degli undici musicisti che suonano sul palco. In particolare, la sezione dei fiati di Marco Tamburini formata da tromba, trombone, basso tuba e sax. Difficile trovare una formazione del genere altrove.

Il concerto continua con la carica de L'Ombelico del Mondo, Ragazza Magica, poi Un Raggio di Sole e la poesia di A te. Degne di nota, Gli Immortali e Gente della Notte (dal vivo sempre emozionante).

Un elemento che rende unico il live di Jovanotti, poi, è la completa coincidenza dei diversi elementi che ruotano intorno a lui durante il concerto. In particolare: il palco disegnato con Giancarlo Sforza è importante e presenta 300mq di wall e una passerella che permette a Jovanotti di entrare a diretto contatto con il pubblico. Le luci di Andrew J. Pen vedono tecnologie avanzate, nuove per il nostro Paese. I video che - canzone dopo canzone - vengono proiettati dietro a Jovanotti sono coordinati da Sergio Pappalettera e da Carlo Zoratti. I (bellissimi) costumi di scena*, infine, danno ancora più colore a questa festa della musica.

JovanottiJovanotti Ufficio Stampa/Foto di Michele Lugaresi


Jovanotti corre e salta di continuo e sembra davvero inarrestabile. L'esibizione di Musica diventa l'occasione per un passo indietro e Lorenzo ritorna DJ, con un banco audio che sprigiona fasci di luce. Nella parte finale del concerto una hit dietro l'altra.

Non ci si può fermare per prendere fiato. Si canta e si balla. L'Estate Addosso, Pieno di Vita (mai realizzata live finora), la dolcezza emozionante di Mi Fido di Te. E ancora: con Il Più Grande Spettacolo Dopo il Big Bang il Forum esplode, si trasforma in spazio pulsante. Poi, Bella, Tutto Acceso, Penso Positivo, Ragazzo Fortunato e, a chiudere, Ti Porto Via Con Me.

Non si risparmia, Jovanotti. E ognuno di noi ha approfittato di questa dichiarazione di vita e colore per trattenerne tutto l'amore. 



*I costumi di scena, tutti originali, sono stati creati su input di Lorenzo insieme a Nicolò Cerioni, da Ennio Capasa, direttore creativo di Costume National, e dai direttori creativi della Maison Valentino (Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli).

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Giovanni Ferrari