Israele-Hamas: Accordo per il cessate il fuoco sempre più vicino
A nove giorni dall'insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di inviare a Doha una delegazione di alto livello politico e di sicurezza. La missione, che si inserisce nei negoziati indiretti con Hamas, mira a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco.
L'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato sabato sera la decisione di inviare una delegazione di alto livello in Qatar per contribuire agli sforzi volti a raggiungere un accordo di cessare il fuoco con il gruppo terroristico. La delegazione, partita sabato sera, include il capo del Mossad, David Barnea, il direttore dello Shin Bet, Ron Bar, il maggiore generale in pensione Nitzan Alon, esperto nella gestione degli ostaggi per le IDF, e il consigliere politico di Netanyahu, Ophir Falk. La decisione è stata presa in seguito a una valutazione condotta da Netanyahu sulla situazione dei colloqui in corso riguardanti gli ostaggi. All'incontro hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Israel Katz, i principali responsabili della sicurezza israeliana, nonché funzionari dell'amministrazione Biden e della nuova amministrazione. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato ieri a Gerusalemme Steve Witkoff, inviato di Donald Trump per il Medio Oriente. L'incontro avviene dopo che Witkoff, venerdì, aveva discusso a Doha con il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, per essere aggiornato sui negoziati in corso. Mentre scriviamo Steve Witkoff, inviato per il Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, è atteso nuovamente in Qatar per proseguire le trattative sul rilascio degli ostaggi, dopo un incontro a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riferisce una fonte vicina al dossier, citata dal Times of Israel. Witkoff sarà accompagnato dalla delegazione israeliana.
Secondo fonti dei media israeliani, Witkoff ha ribadito a Netanyahu, non ancora invitato alla cerimonia del 20 gennaio a Washington, che Trump intende raggiungere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi entro l'inizio del suo mandato presidenziale. Durante l'incontro, l'inviato americano ha sottolineato la necessità di flessibilità da entrambe le parti per facilitare il raggiungimento di un'intesa. Lo ha riferito il notiziario israeliano Channel 12. Secondo quanto riportato da Israel Hayom, al termine dell’incontro con Benjamin Netanyahu, è stata organizzata una conference call con Brett McGurk, inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente e capo della delegazione statunitense in Qatar. Fonti di Hamas hanno dichiarato sabato che sarebbe stato raggiunto un accordo, in attesa dell’approvazione finale da parte di Netanyahu tuttavia, nessuno lo ha confermato.
Il notiziario Channel 13 riferisce che Netanyahu avrebbe deciso di inviare i principali negoziatori israeliani ai colloqui in Qatar, segnalando «generali ma cauti progressi» nelle trattative. Tuttavia, un alto funzionario israeliano ha affermato che Hamas non ha ancora fornito un elenco completo degli ostaggi in vita. Secondo una fonte di Hamas citata dal quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, l’accordo proposto sarebbe stato sostanzialmente definito, ma i mediatori attendono l’approvazione ufficiale di Netanyahu per procedere all’annuncio. Al momento, non sono arrivate conferme indipendenti su questa affermazione. Il quotidiano ha anche riferito che, in base all'accordo, Israele non si ritirerà completamente dal corridoio di Filadelfia lungo il confine tra Gaza e l'Egitto prima dell'ultimo giorno della fase finale dell'accordo, dopo aver ritirato gradualmente le sue forze nelle fasi precedenti. La fonte ha affermato che Hamas ha accettato di rinviare diversi punti irrisolti di contesa con Israele a una fase successiva dell'accordo, a condizione che le fasi successive vengano implementate senza indugio e come richiesto. Inoltre, la fonte ha affermato che « i colloqui sono ora al punto più vicino [finora] al completamento dell'accordo», aggiungendo che Hamas e i mediatori si aspettavano una risposta da Israele per sabato. Israele ha in precedenza sostenuto che non avrebbe accettato alcun cessate il fuoco che lo avrebbe costretto a porre fine del tutto alla guerra, come apparentemente richiederebbe l'accordo in tre fasi. Il rapporto del Qatar aggiunge inoltre che, se Israele accettasse l'accordo, i paesi mediatori terrebbero una conferenza stampa per annunciare i dettagli, il calendario e la data di inizio dell'accordo. Il direttore della CIA William Burns ha valutato i negoziati in corso a Doha come « piuttosto seri», mentre il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato di ritenere possibile un accordo sugli ostaggi prima del 20 gennaio. Infine, mentre scriviamo Kadora Fares, capo del Comitato per i prigionieri palestinesi, ha rilasciato una rara dichiarazione sui negoziati in corso per un accordo sugli ostaggi. Secondo Fares, la prima fase dell'accordo prevede il rilascio di 25 ostaggi israeliani in cambio di circa 1.250 prigionieri palestinesi, tra cui 48 riarrestati dopo l'accordo Shalit, 200 condannati all'ergastolo e altri prigionieri, inclusi donne, bambini e detenuti. In un'intervista all'agenzia palestinese Ma'an, Fares ha suggerito che il numero totale dei prigionieri palestinesi rilasciati potrebbe superare i 3.000, dato che Israele ha richiesto l'inclusione di ulteriori ostaggi, tra cui soldati feriti. Per i prigionieri più pericolosi, si ipotizza la deportazione in Qatar e in Egitto.
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