I 3T, nipoti di Michael Jackson, fanno causa al “Radar Online”
Il legale dei tre artisti ha chiesto un risarcimento di 100 milioni di dollari al tabloid per le false rivelazioni
I 3T, Taj, TJ e Taryll, nipoti di Michael Jackson, hanno intentato una causa per diffamazione nei confronti della testata di gossip "Radar Online", che a giugno ha infangato la memoria del Re del Pop, morto il 25 giugno del 2009, con rivelazioni prive di ogni fondamento sul ritrovamento di fantomatici nuovi file compromettenti dai computer di Jackson sequestrati a Neverland nel 2003.
Ricordiamo che nel 2004 tutti e 18 i pc sequestati nella sua casa di Neverland sono stati minuziosamente setacciati dall’FBI, da cui non risulta che sia stato trovato nemmeno un solo file compromettente e che tutto il materiale sequestrato nel corso degli anni nella sua casa era stato già giudicato nel 2005 da una corte americana, che si è espressa con un inequivocabile verdetto di innocenza su tutti i capi di imputazione a suo carico.
L’avvocato Bert Fields, legale di Taj, TJ e Taryll, ha chiesto 100 milioni di dollari di risarcimento al Radar Online per aver insinuato che i suoi assistiti fossero stati complici delle presunte violenze ad alcuni giovani, dopo aver comprato il loro silenzio con costosi regali, oltre che vittime loro stessi di violenze da parte dello zio.
Dopo aver chiesto invano una rettifica sulle false notizie al Radar Online, i 3 T sono passati al contrattacco per salvaguardare la loro immagine e quella del Re del Pop, con il quale i rapporti erano ottimi, tanto da cantare insieme nell’intensa ballad Why?(video qui sotto).
A sette anni dalla morte del geniale artista di Gary, causata da una dose eccessiva di Propofol incautamente somministrata dal suo medico curante Conrad Murray poi condannato per omicidio colposo, continua a non esserci pace per Michael Jackson e per i suoi parenti più stretti.