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Tecnologia

Hyperloop in Italia: tutto quello che sappiamo sul mezzo di trasporto del futuro

Andremo da Milano a Roma in 45 minuti, fino a Venezia in meno di mezz’ora. Tutto molto bello e utile ma ancora poco reale

Gabriele Gresta è l’italiano fondatore di Hyperloop Transportation Technologies (HTT), una delle aziende partner del progetto di trasporto supersonico ideato da Elon Musk. Il ragazzo è intervenuto a Campus Party Italia per fare il punto sugli sviluppi dell’innovativa modalità di viaggio, la cui adozione è prevista per il 2020.

Milano-Venezia-Roma

“Andremo da Milano a Roma in 45 minuti, mentre per raggiungere Venezia dal capoluogo lombardo ne basteranno 24. Il nostro obiettivo non è solo velocizzare i trasporti ma ridurre l’inquinamento dovuto ai mezzi classici e dimezzare gli incidenti sui percorsi più lunghi” – ha spiegato alla platea. Stando ai dati in possesso di HTT, ogni anno in Italia ci sono 454 mila incidenti sulle strade, mentre le emissioni di Co2 nel paese sono pari all’11,8% del totale. Insomma, viaggiare nei pod non sarà solo futuristico ma anche amico della natura.

Il costo del biglietto

In molti si chiedono quanto costerà un biglietto di Hyperloop per attraversare l’Italia in qualche ora. Secondo Gresta, conosciuto anche come Bibop per via della compagnia fondata negli anni ’90 e con cui si è fatto conoscere come ideatore di contenuti per la TV (principalmente MTV), quanto una corsa su un treno ad alta velocità e comunque non di più di un ticket aereo. Il motivo è semplice: vada per la comodità ma si dovrà pur sempre sgodanare la novità alla massa e farlo con cifre da capogiro non sarà utile a nessuno. Milano-Roma? Intorno ai 100 euro.

Il tragitto di Hyperloop in ItaliaHyperloop

Ma prima la Sardegna

Hyperloop One, la seconda compagnia che gestisce (tra le tante cose) la mappa delle location più adatte ad accogliere il treno super-veloce, ha diffuso una nuova lista dei collegamenti che in futuro potranno esser presi in considerazione in Europa.

Tra questi c’è la tratta che unisce, sotto il mare, la Sardegna con la Corsica, tramite Cagliari e Bastia: 451 chilometri in poco meno di 40 minuti. L’assessore ai trasporti della Regione Sardegna, Massimo Deiana, che ha partecipato alla presentazione di inizio giugno in Olanda, si è detto ottimista sulla fattibilità della realizzazione entro il 2021. Il costo? 11 milioni di euro a chilometro, una cifra importante ma dai ritorni certi (fosse solo per curiosità) sul medio periodo.

Hyperloop: di cosa si tratta

Tutto si concentra intorno a una serie di cabine mono e biposto installate dentro contenitori più grandi, una sorta di vagoni che prendono il nome di pod. Questi viaggiano all’interno di tubi sopraelevati sollevati circa 60 metri da terra. Tramite un movimento simile a quello della lievitazione magnetica, le capsule si muovono senza mai toccare le superfici dei canali, galleggiando a mezz’aria. In assenza di binari e strade si può raggiungere una velocità di circa 1.220 km/h, quando va male 800 km/h, qualcosa di inimmaginabile con le tecnologie attuali.

Da Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti con Hyperloop One

Trasporto sostenibile

Si parla di attenzione per la natura e assenza di inquinamento perché il motore che spinge i pod è elettrico e non necessita di carburante di alcun tipo. Una volta messo in circolo, la navetta sfrutta la tecnologia di lievitazione magnetica che, attuata in un ambiente a bassa pressione, consente di far viaggiare i mezzi con ridotte richieste energetiche. È il tunnel stesso a far circolare i vagoni tramite un motore lineare a bassa accelerazione.

Hyperloop negli USA

Tra la fine del 2015 e il 2016 gli ingegneri di Hyperloop Transportation Technologies e One, hanno lavorato sodo per realizzare una mini infrastruttura di test negli USA. Solo di recente si è arrivato a un punto di snodo cruciale: il sistema di spinta a lievitazione magnetica funziona davvero (nel video sotto) e può essere scalato su percorsi più lunghi. Qualche dubbio sul prototipo di pod visto a inizio luglio (vincitore di un contest internazionale) che somiglia tanto al muso di un sottomarino, ma non è detto che questo sia il design finale. Anzi pare che, per ovviare ai problemi di chi soffre di claustrofobia, potrebbero essere applicate delle piccole finestrelle ai lati, a mo’ degli oblò degli aerei, per rendere la traversata più piacevole.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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