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Firenze, le rampe di Poggi ritrovano lo splendore perduto

Un restauro da 2,5 milioni di euro ha restituito alla città il sistema di fontane, grotte e vasche tra il Lungarno e piazzale Michelangelo

Ha richiesto 225 giorni e 27 mila ore di lavoro. È stato uno dei restauri più delicati e complessi della storia di Firenze degli ultimi 50 anni, ma la missione si può dichiarare compiuta: le rampe dell’architetto Giuseppe Poggi, opera monumentale che collega il Lungarno con piazzale Michelangelo (il principale punto panoramico della città, pellegrinaggio continuo di locali e turisti) sono state rimesse a nuovo. Hanno potuto riaccendere i loro spettacolari giochi d’acqua.

Numeri da record

Su 6.700 metri quadrati di superficie, le rampe comprendono un sistema di fontane, grotte e vasche su un dislivello di 54 metri, arricchite con decorazioni in muratura, mosaici e ciottoli: sono un capolavoro, erano cadute in uno stato d’abbandono a cui il Comune toscano ha posto rimedio grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro della Fondazione CR Firenze. Uno sforzo economico necessario a rimuovere 100 quintali d’erbacce, ricollocare 1.200 piante semi-acquatiche, ricostruire 900 metri quadrati d’aiuole. Fino alla creazione del nuovo impianto idrico, nel quale circolano quasi 260 mila litri d’acqua in 450 metri di tubi. Numeri, la cui somma dà una bellezza ritrovata.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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