Evviva, la Gazza vola ancora alla Scala
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Evviva, la Gazza vola ancora alla Scala

L'opera di Rossini mancava dal 1841. Dal 12 aprile è in scena con Chailly sul podio e Salvatores alla regia

Per una manciata di giorni non sono 200 anni dalla "prima" sempre alla Scala: stiamo parlando della Gazza ladra, anno 1817, prolifico per il prolifico Gioachino Rossini che infilò come perle La Cenerentola a gennaio, La gazza a maggio, l’Armida a novembre e Adelaide di Borgogna a dicembre. Genio felice, bulimico di cibo e di note.

Quella che debutterà il 12 aprile alla Scala di Milano è una Gazza ladra speciale, perché il direttore Riccardo Chailly ha messo insieme un cast di cantanti/attori giovani e ha voluto alla regia Gabriele Salvatores, che ha coinvolto la Compagnia marionettistica Carlo Colla e figli e ha voluto un mimo a visualizzare la trama.

Insomma, una messinscena carica di aspettattive e una compagnia di canto selezionata tra le più brillanti giovani voci rossiniane. Per di più, il capolavoro rossiniano mancava dal teatro milanese dal 1841, una assenza ingiustificabile.

 La partitura scelta da Chailly è l’edizione critica integrale a cura di Alberto Zedda, anima del Festival rossiniano di Pesaro che proprio con la Gazza inaugurò la sua prima edizione, nel 1980.

Salvatores ha raccontato che la nuova avventura registica lo rimanda nel mondo del fantasy e che la mistura commedia-tragedia offre non pochi stimoli alla creatività. Chailly invece ha sottolineato come “Nonostante la sua bellezza, l’opera è poco eseguita”.

Una pecca in parte sanata: fino al 7 maggio sarà in scena alla Scala, il 12 aprile sarà trasmessa in diretta da Radio3 e il 18, sempre in diretta, su Rai 5 e nei cinema. E non si dica più che l’opera è solo per i ricchi…

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Stefania Berbenni