Titoli di Stato: cosa aspettarsi nel 2025
Economia

Titoli di Stato: cosa aspettarsi nel 2025

Da un'analisi della banca Svizzera di investimenti Decalia

Non si sta mai tranquilli con i titoli di Stato, sia italiani che esteri, per chi li detiene in forma diretta. Fino a pochi mesi fa si pensava a un progressivo calo del tasso d’interesse, e ciò avrebbe automaticamente prodotto un rialzo dei prezzi. Ma recentemente, tra metà dicembre 2024 e metà gennaio 2025 qualcosa è cambiato. I bond governativi europei e americani sono calati molto di prezzo, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettati, mentre i tassi sono leggermente saliti. Che fare dunque, adesso? E cosa aspettarsi per il resto dell’anno?

Ci sono intanto considerazioni tecniche che spiegano l’elevato livello di volatilità raggiunto dai mercati obbligazionari. Vittorio Fumagalli, senior portfolio manager di Decalia Sim, racconta che la fase di mercato che va da circa metà dicembre a circa metà gennaio è caratterizzata da un elevato livello di volatilità speculativa. Inoltre, poiché il 2024 è stato un buon anno per le performance obbligazionarie, molti asset manager possono averne approfittato per prese di profitto.

Resta il problema di fondo: che fare adesso? La situazione, secondo Decalia, è diversificata tra Usa ed Europa. Negli Stati Uniti il Governatore della Fed, preoccupato dalla ripresa dell’inflazione, ha già ridotto a soli due i tagli ai tassi nel 2025. Fumagalli scrive che “la banca centrale adotterà sicuramente un approccio maggiormente graduale nella riduzione dei tassi di interesse, mantenendo ancora il costo del denaro relativamente alto (oggi 4.25%-4.50%, rispetto ad un tasso neutrale (tra 3.75% e 3.50%) tra politica monetaria restrittiva ed espansiva, per contrastare un’inflazione che lì potrebbe ancora sorprendere al rialzo a causa del buon andamento dell’economia”. La curva dei rendimenti americani è dunque tornata a salire, spingendo i ritorni dei titoli a più lunga scadenza verso i massimi già toccati nel 2022.

In Europa la situazione è diversa: l’andamento economico è decisamente più debole e l’inflazione più sotto controllo. Inoltre, al fine di sostenere le economie dell’area Euro, la Bce dovrebbe continuare a far scendere i tassi. Come spiega Decalia, le manovre restrittive dei governi europei per ridurre i rispettivi deficit potrebbero anche limitare l’offerta di nuove emissioni di titoli di Stato esercitando ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi di quelli esistenti. Tuttavia l’Europa di solito segue gli Usa e quindi potrebbe subire nuove pressioni inflazionistiche anche arrivino da oltre oceano.

Decalia trae da questa situazione due consigli: il primo è puntare sui bond governativi Usa a lungo termine. I rendimenti del decennale e trentennale gravitano rispettivamente attorno ad un molto interessante 4,65% e 4,90%. “L’obiettivo di un investitore – si legge -dovrebbe essere quello di ottenere un rendimento cedolare elevato nel lungo periodo piuttosto che un aumento del prezzo correlato a una riduzione dei tassi”. Quel che Decalia non dice presuppone è che un conto è operare come asset manager, che conosce tutte le possibilità di copertura di fronte alla modifica del cambio Euro-Dollaro, un altro come singolo risparmiatore che potrebbe rimanere scottato da una svalutazione della valuta Usa, considerata da molti probabile nei prossimi mesi.

Più facile se un risparmiatore dell’area Euro opera all’interno dello stesso mercato: non c’è pericolo di svalutazioni. Il consiglio degli esperti è di puntare anche nell’area Euro su titoli a lungo termine: il titolo di Stato tedesco a 10 anni rende annualmente oggi a scadenza il 2.58% contro il 2.03% di inizio dicembre, il BTP italiano è passato dal 3.20% circa all’odierno 3.70%; da segnalare in questo caso anche il nuovo trentennale BTP 4.30% 01.10.2054 che dai suoi massimi di prezzo a 108.50 quota oggi circa 99.80. In conclusione, siamo in una finestra temporale buona per un investimento a lungo termine, da cui si avranno cedole elevate mentre qui potrebbe esserci anche una rivalutazione in conto capitale se i tassi, come dice la Bce, scenderanno.

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Redazione Panorama