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Economia

Rimborsi Iva per le pmi: le nuove regole per la semplificazione

Per cifre al di sotto dei 30mila euro spariscono tutta una serie di adempimenti e così si velocizzeranno i tempi di liquidazione

Buone notizie per tante piccole e medie imprese che da sempre si trovano purtroppo confrontate con tempi di liquidazione dei rimborsi Iva incerti e, il più delle volte, dilatati. Un problema non da poco, se si pensa che il mancato incasso dell’Iva sottrae importante liquidità ad aziende che invece ne avrebbero bisogno come l’ossigeno. Ora siamo di fronte ad una piccola svolta, con alcune importanti semplificazioni in materia introdotte da un decreto legge della fine dell’anno scorso e che in questi giorni sono diventate operative grazie ad un provvedimento ad hoc dell’Agenzia delle entrate. Vediamo dunque quali saranno le novità più interessanti in tema di rimborsi Iva, soprattutto sul fronte delle istruzioni di compilazione dei modelli di richiesta e delle specifiche tecniche per  la
trasmissione telematica dei dati.

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Importi sotto i 30mila euro

Le nuove disposizioni prevedono innanzitutto che i contribuenti Iva possano chiedere i rimborsi fiscali fino a 30mila euro senza dover più prestare garanzie o chiedere il visto di conformità. Queste nuove procedure semplificate permetteranno all'Agenzia delle entrate tra l’altro di concentrare il proprio impegno sui contribuenti maggiormente a rischio. Per i rimborsi annuali basterà dunque presentare la dichiarazione, mentre per quelli relativi a periodi inferiori all'anno dovrà essere presentata soltanto l'istanza di rimborso.

Rimborsi superiori ai 30mila euro

Anche per importi superiori ai 30mila euro scomparirà l'obbligo di garanzia. Resterà in vigore invece l’onere di presentazione del visto di conformità o, in alternativa, della sottoscrizione da parte dell'organo di controllo e la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, che riporti le informazioni relative alla solidità patrimoniale, alla continuità aziendale e alla regolarità dei versamenti contributivi.

Obbligo di garanzia

La garanzia resterà invece obbligatoria sopra i 30mila euro se i contribuenti esercitano l'attività di impresa da meno di due anni, ad esclusione delle start up innovative, per quelli che presentano la dichiarazione o l'istanza priva del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa da parte dell'organo di controllo (o non presentano la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà), e per quelli che richiedono il rimborso dell'eccedenza detraibile risultante all'atto della cessazione dell'attività. Inoltre, la garanzia continuerà ad essere prevista per i contribuenti considerati più "a rischio", cioè quelli che nei due anni precedenti la richiesta di rimborso hanno ricevuto avvisi di accertamento o di rettifica, o che evidenziano significativi scostamenti tra quanto accertato e quanto dichiarato.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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