Produzione industriale in calo a luglio in Italia
(Ansa)
Industria

Produzione industriale italiana: diciottesimo mese di calo

L'industria frena ancora (-3,3% a luglio) trascinata da tessile e auto. Soffre la meccanica. Germania e Francia in difficoltà, mentre la Spagna cresce

Siamo a diciotto. La produzione industriale italiana ha registrato un calo per il diciottesimo mese consecutivo. L’attività industriale del Paese a luglio è diminuita del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2023 e dello 0,9% rispetto a giugno 2024. Una tendenza negativa da non sottovalutare, considerato che dalla salute dell’industria dipende circa un quinto del Pil italiano. Ma non va male solo nel Bel Paese, la Germania non sorride e la Francia nemmeno.

Quei -0,9% e -3,3% di luglio sono dati sicuramente peggiori delle attese. Nel dettaglio si è registrato un vero crollo per l’industria tessile e dell’abbigliamento: – 18,3% a luglio su base annua. La flessione nei primi sette mesi del 2024 è quasi dell’11%. Stop brusco anche per i mezzi di trasporto, trascinati in basso all’auto (-11,9%, sempre su base annua). Significativo il -4,3% del principale comparto manifatturiero italiano, la meccanica. La farmaceutica ha segnato - 1,9%, l’industria del legno - 5,1%. In controtendenza ci sono solo la chimica (+ 3,9%), l’alimentare bevande e tabacco (+ 2,5%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+1,9%) e l’elettronica (+ 1,2%).

Da maggio 2022 a luglio 2024 la produzione industriale si è ridotta del 6,7%. L’indice della produzione industriale è inferiore a quelli di agosto 2020. Allora era a 99,5, ora a 94,5. Ma allora si stava uscendo dalla pandemia. E il futuro non dà segnali positivi, tanto che l’Istat scrive nero su bianco che la fase di discesa “non sembra ancora conclusa”. Si scontano il calo generalizzato dei consumi e delle esportazioni e il costo diminuito, ma sempre elevato, dell’energia che appesantisce le industrie più energivore.

E nel resto d’Europa? In Germania i segnali di crisi sono ancora più seri. La produzione industriale in luglio è scesa del 2,4% mensile e del 5,3% su base tendenziale. In più in termini di crescita Berlino ha anche un Pil con segno negativo (-0,2% nel secondo trimestre). In Francia parlando di produzione industriale il freno è stato dello 0,5% su base mensile e del 2,3% su base annuale (3% la flessione manifatturiera).

Nell’Unione europea chi sta andando bene è invece la Spagna. In luglio la produzione industriale è aumentata del 4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e rispetto a giugno ha guadagnato 8,7 punti in più (dati Istituto nazionale di statistica Ine). In più è un incremento che coinvolge l’intero Paese nel suo complesso. Il tasso annuale della produzione industriale è aumentato infatti in un anno (luglio 2023-luglio 2024) in 14 (su 17) Comunità autonome e diminuito nelle altre tre.

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Cristina Colli