Congedi parentali a ore, ecco come funzionano
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Economia

Congedi parentali a ore, ecco come funzionano

Con l'arrivo del Jobs Act, chi ha dei figli può assentarsi dal lavoro solo per una frazione della giornata e non necessariamente per mesi interi

Finalmente, dopo una lunga attesa, debutta in Italia il congedo parentale a ore. Si tratta della possibilità per i genitori con figli piccoli (fino a 12 anni) di assentarsi dal lavoro anche per piccole frazioni di tempo nel corso della giornata e non necessariamente per mesi o settimane intere. Le nuove regole sono specificate in una circolare dell'Inps, che dà attuazione a alle norme contenute nel Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi. Ecco, di seguito, una panoramica su cosa cambia per i congedi.

Le novità del Jobs Act

Con l'entrata in vigore del Jobs Act, è possibile usufruire dei congedi parentali in maniera più flessibile rispetto a prima, cioè solo per qualche ora nell'arco di una giornata e non necessariamente per interi mesi o settimane. Tale possibilità esiste in teoria già da un paio d'anni, grazie a una legge voluta dal governo Monti che tuttavia è rimasta inapplicata, poiché affida ai contratti collettivi di lavoro il compito di regolare nel dettaglio la materia (e purtroppo pochi accordi collettivi lo hanno fatto) Adesso, invece, il Jobs Act sancisce il diritto del lavoratore a usufruire sempre dei congedi parentali a ore, anche in assenza di una regolamentazione precisa nei contratti di lavoro.

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Almeno per mezza giornata

Se i contratti collettivi non contengono alcuna regola sui congedi a ore, l'assenza dal lavoro è consentita in misura pari alla metà dell'orario medio giornaliero. Ciò significa che, in assenza di uno specifico accordo tra le aziende e i sindacati, le regole sul congedo rimangono comunque un po' rigide ed è obbligatorio assentarsi dal lavoro per almeno mezza giornata. Soltanto i contratti collettivi possono invece stabilire delle norme più flessibili, permettendo ai lavoratori di usufruire dei congedi per piccole frazioni di tempo (ad esempio per appena un paio d'ore al giorno, quando il genitore deve accompagnare o andare a prendere i bambini all'asilo).

Chi ne ha diritto

Occorre ricordare che i nuovi congedi a ore sono concessi con gli stessi criteri di quelli tradizionali. Nello specifico, dopo aver usufruito della maternità obbligatoria per i neonati, i genitori possono astenersi dal lavoro per un massimo di altri 6 mesi (il limite è cumulativo su entrambe i coniugi), ricevendo il 30% della retribuzione, purché il loro figlio non abbia compiuto i 6 anni ( Jobs Act il limite era a 3 anni). Esiste poi anche un congedo non pagato (per un periodo massimo di 6 mesi), che può essere richiesto fino a quando il figlio non compie 12 anni di età (prima del Jobs Act il limite era a 8 anni).

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Come presentare la domanda

La richiesta di accesso al congedo parentale a ore deve essere presentata all'Inps (anche via internet per chi può accedere ai servizi online) compilando un apposito modulo. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato gestito dai sindacati o dalle associazioni di categoria, che svolgono tutte le pratiche per conto del lavoratore. Maggiori informazioni sono disponibili al numero verde dell'Inps 803164, gratuito da rete fissa, o al numero 06/164164 da telefono cellulare.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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