"Dragon Trainer 2
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Dragon Trainer 2, l'amico che non delude - Recensione

Sequel dello squisito film d'animazione della DreamWorks, non coglie la perfezione del predecessore ma emoziona, diverte, insegna...

Nel 2010 Dragon Trainer  era stata un'emozione rifulgente, come i riflessi che brillano sulla pelle nera della furia buia Sdentato mentre si libra nei cieli. Originale e divertente, intelligente e profondo, il cartoon della DreamWorks mi aveva letteralmente conquistata, come aveva fatto con critica e pubblico (incassando 495 milioni di dollari). Ispirato ai libri per bambini dell'autrice britannica Cressida Cowell, sapeva affascinare ogni fascia d'età.

Avvicinarsi ora alla visione del sequel è stato un po' come fissare un appuntamento con un amico, un incontro che pregusti perché sai già che passerai bei minuti. Infatti Dragon Trainer 2 (dal 16 agosto al cinema con 20th Century Fox, anche in 3D) non delude e fa uscire dalla sala col sorriso, compiaciuto e soddisfatto. A dirla tutta in verità non propone la compiutezza e la perfezione del primo film, ma non era facile mantenersi sugli stessi livelli. C'è l'ingresso in scena di un nuovo determinante personaggio, ma è proprio questo a conferire alla trama delle pennellate stonate...

Alla regia non c'è più il duo Chris Sanders e Dean DeBlois. Quando ci si è messi a lavoro su Dragon Trainer 2 Sanders si stava orientando verso la regia de I Croods, sempre prodotto DreamWorks, quindi DeBlois è stato chiamato a dirigere in solitaria, mentre il collega ha assunto il ruolo di produttore esecutivo. Inoltre DeBlois ha rilanciato l'offerta: "Sono veramente interessato se prenderete in considerazione l'idea di realizzare una trilogia". E trilogia è stata: Dragon Trainer 3 è previsto per il 2016.

Avevamo già fatto la conoscenza con l'allampanato adolescente vichingo Hiccup, il cui mondo viene messo a soqquadro quando fa amicizia con un drago ferito a cui dà il nome di Sdentato. Vichingo anomalo, riflessivo e mingherlino piuttosto che selvaggio e roccioso, con tanta fatica aveva convinto il suo villaggio di Berk, e anche suo padre Stoick l'Immenso, il capo tribù, a fidarsi dei draghi, fino a quel momento temuti come devastatori. 

Il nuovo episodio si apre su Berk cinque anni dopo. Nel frattempo Hiccup è cresciuto e ha anche un po' di peluria in viso. Ama esplorare il mondo sulla groppa del fido Sdentato. A Berk ormai ciascuno ha il suo amico drago, ci sono lavaggi per draghi come pure "evoluti" sistemi di prevenzione del fuoco. Ma, proprio mentre il padre chiede a Hiccup una nuova grande responsabilità, un pericolo si fa all'orizzonte. Il temibile Drago, individuo losco e feroce, vuole catturare e dominare tutti i draghi, Sdentato compreso. 

Hiccup, novello Gandhi del mondo vichingo, vuole convincere Drago alla pace. Nel tragitto per la sua rischiosa missione si imbatterà in un un misterioso cavaliere, che ha un grandissimo fascino... finché non si toglie la sua strana armatura. Valka, la donna sotto quelle bellicose sembianze, non riesce ad entrare nei cuori (almeno nel mio), le sue motivazioni sembrano forzatamente costruite per aver materiale per sequel, raramente sprigiona la forza calda che dovrebbe essere connaturale al suo ruolo. È lei l'anello debole della narrazione. È invece una meraviglia visiva l'oasi dei draghi in cui lei vive, una sorta di Pandora di draghi che svolazzano come variopinte farfalle (Pandora, il meraviglio mondo di Avatar). 

Dragon Trainer 2 alza la complessità delle implicazioni emotive di Hiccup, ampliando la posta in palio, gli intrecci affettivi e gli irrisolti famigliari (con colpo di scena!), ma sono sempre i momenti di interazione col suo "sputafuoco" nero i più coinvolgenti. Ora sono spassosissimi e dolcissimi, come quando Sdentato ha movenze da cane fedele o capriccioso. Ora sono duri o toccanti, come quando Sdentato cerca di sfuggire al giogo dell'alfa. Il loro squisito rapporto non è semplicemente la sublimazione di un amore uomo-animale, ma l'esaltazione di un'unione tra diversità.

Tra varie risate, soffici sorrisi e attimi di tenerezza pura, ecco il messaggio da portarsi a casa: "Noi siamo la sfida della pace e passo dopo passo lo cambieremo questo mondo".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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