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Marco Morello
Tecnologia

Cinque motivi per non comprare la Nintendo Switch

State pensando di acquistare la nuova console ibrida per giocare a casa come in strada? Dovreste prima leggere questo articolo

Se ne parla oramai da qualche mese ma il reale potenziale della Switch lo si comprende solo quando si impugnano i due Joy-Con e si comincia a girovagare tra i mondi incantati di Zelda. Il sogno di ogni videogiocatore era questo: portarsi dietro una console di alto livello, quasi una piccola PS4 tascabile, che consente di divertirsi in qualsiasi momento come se si fosse davanti al televisore di casa. Solo qualche anno fa giocavamo al Game Boy, poi al Game Gear, alla Nintendo DS e la PSP, tutti bei giocattolini per carità ma con un’esperienza decisamente diversa da quella dei videogame casalinghi, la cui qualità passa per scatolotti grandi e potenti, difficilmente riconducibili a qualcosa di più piccolo.

E il punto è proprio questo: Nintendo Switch sarà pure una spanna sopra le console portatili nominate prima (e a ben vedere sono passati diversi anni dal lancio di ognuna) ma non può assolutamente competere con le attuali Xbox One e PlayStation 4, soprattutto quando c’è già la PS4 Pro e all’orizzonte fa capolino Project Scorpio di Microsoft, un oggetto che promette di rivoluzionare il gaming moderno.

Perché dunque spendere più di 300 euro per la Switch? Non è meglio tenersi lo smartphone e il tablet e giocare con quelli? I dubbi sono tanti e rischiano di rendere il dispositivo solo un prodotto di nicchia che, nonostante le vendite record spinte da The Legend of Zelda: Breath of the Wild, potrebbe perdere di significato con il tempo. Abbiamo messo assieme cinque motivi che spingono a non comprare la console: swype o click a destra per scoprirli!

Motivo 1: un lancio sotto le aspettative

Oggi la Switch è Zelda, punto. Mai nella storia dei videogame una nuova console era stata accompagnata da un singolo titolo di lancio (uno serio, intendiamo). Chi compra il tablet ibrido lo fa per giocare nei panni di Link, lo stesso eroe che porta alla memoria il periodo in cui avevamo capelli e brufoli e non mal di schiena e dolori di varia natura. Non può bastare, perché c’è tutto un mondo di persone a cui Zelda non interessa ma per i quali la console poteva rappresentare un bel modo di rituffarsi nel mondo del gaming. Occasione persa, almeno per il momento.

Motivo 2: qualcuno ha detto multiplayer?

Dei nove titoli attualmente a disposizione, solo un paio offrono il multiplayer. Ad oggi giocare online con la Swtich è praticamente impossibile (anzi, inutile), un bel problema per il futuro. Xbox e PS4 hanno basato gran parte del loro successo proprio sulle modalità in rete, con la creazione di una community forte e appassionata alle sfide con i singoli titoli. Qualcosa cambierà con Mario Kart 8 e Splatoon 2 ma bisognerà capire le strategie dell’azienda in merito ai costi di accesso al servizio, soprattutto all’inizio, quando sottoscrivere un abbonamento dovrà comportare più vantaggi che oneri.

I modelli Xbox Game Pass e PlayStation Now dovrebbero essere il punto di partenza per la giapponese. Un altro appunto: non era meglio inserire uno slot per la sim a bordo? Affidarsi al solo Wi-Fi (peraltro non così potente, come segnalano su Reddit) per navigare è riduttivo per un paese, come l’Italia, dove gli hotspot gratuiti sono popolari come le oasi nel deserto.

Motivo 3: dimenticate il 4K

Il presente è la tecnologia 4K, quella che porta la qualità di visione oltre le possibilità del Full HD. Per non parlare poi del 4K HDR che su uno schermo piccolo, come quello della Switch, sarebbe stato una meraviglia per gli occhi. Al Mobile World Congress lo abbiamo visto in azione sul Sony Xperia XZ Premium e ne siamo rimasti meravigliati. Nintendo Switch non è HDR né tantomeno 4K ma nemmeno Full HD.

Insomma si può giocare massimo a 720p, come gli smartphone del 2014. Il paragone hardware con Xbox One e PS4 non è nemmeno lontanamente possibile: qui c’è una scheda grafica Nvidia Tegra, la migliore quando si parla di dispositivi mobili ma ben al di sotto delle prestazioni delle console domestiche. Per dirla tutta, la Switch è a metà strada tra un iPhone e una PS4, tendente più verso il primo che la seconda.

Motivo 4: i costi reali

Non bisognare solo considerare il prezzo di acquisto della console ma tutto quello che viene dopo. Nel pacchetto di vendita troverete: il tablet, i due gamepad da unire al corpo centrale, lo stand per la televisione, cavetti e caricabatteria. Per un’esperienza avanzata serve dell’altro, come ad esempio il Pro Controller che Nintendo vende a 70 euro, oppure il corpo di aggancio dei Joy-Con che, a differenza di quello in confezione, ha un ingresso USB di Tipo-C, per ricaricare le due sezioni durante l’utilizzo. In condizione normali, i Joy-Con possono essere ricaricati solo se inseriti nel tablet, dunque da scarichi non potrete utilizzarli per giocare con il TV.

Non mancano poi custodie, pellicole protettive e, soprattutto, una decente scheda microSD (almeno da 128 GB), necessaria se si vogliono acquistare giochi in formato digitale: la memoria base è di 32 GB, utile solo per ospitare il sistema operativo e Zelda.

Nemmeno il costo delle singole cartucce è banale, spesso oltre quello delle nuove uscite delle concorrenti. The Legend of Zelda: Breath of the Wildoggi si compra su Amazon a 70 euro anche se la media dei titoli si aggira intorno ai 60 euro. Il sistema a cartucce poi appare obsoleto e sorpassato. Che succede se ne perdiamo una? Casualità per nulla remota e più probabile dello smarrimento di un CD.

Motivo 5: per ora ci si gioca e basta

Prima o poi arriveranno tutti ma per adesso i software e le app più famose non sono supportate da Switch. Tra queste Netflix e Amazon Video, per non parlare di Facebook o Twitter. Non si può nemmeno navigare internet su un browser se non modificando il sistema; attività da non prendere nemmeno in considerazione se si vogliono evitare problemi invalidando la garanzia.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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