Bose svela SoundTouch, un sistema su misura per ogni stanza
Tecnologia

Bose svela SoundTouch, un sistema su misura per ogni stanza

Tre taglie di diffusori che si comandano con una app e riproducono musica in streaming. Da ogni sorgente, web incluso

da New York

Su misura per ogni stanza. Potente e di qualità. Accessibile in modo intuitivo, senza sforzi. Ecco i tre elementi, i tre pilastri intorno ai quali Bose ridefinisce il suo concetto di musica. E lo fa presentando a New York una famiglia nuova di zecca di prodotti: i sistemi SoundTouch. Di diverse dimensioni, inclusa una portatile con batteria al litio di bordo, perché il suono possa dare il massimo in ogni ambiente oppure anche all’esterno, senza la schiavitù del cavo. Duttili, in quanto capaci di riprodurre la libreria di brani presente sui nostri computer fissi e portatili, sugli smartphone e tablet della Apple tramite il sistema AirPlay, ma anche le web radio e i servizi musicali in streaming. Come Deezer, che sarà aggiunto a inizio 2014. O Spotify, nei prossimi mesi. Un bacino enorme da cui attingere, per soddisfare gli umori del momento o adattarsi a ogni circostanza: dalla serata romantica, alla festa con amici.

È sufficiente che uno dei tre dispositivi della famiglia – il SoundTouch 30, 20 o Portatile – o anche tutti insieme siano connessi alla rete Wi-Fi domestica e il gioco è fatto. Senza sforzi, si diceva, perché oltre a un piccolo telecomando i vari diffusori possono essere attivati da una app ricca di funzioni. La sua peculiarità è quella di avere accesso ai vari sistemi contemporaneamente e di poter decidere cosa riprodurre su ognuno. Per esempio, la stessa canzone in soggiorno e in camera da letto, a un volume diverso. Oppure un brano in cucina e un altro nella stanza dei bambini. Non solo: è possibile scaricare l’applicazione su più dispositivi, così se il telefono è in carica si può avere accesso alle funzioni dal tablet, o viceversa.

Altro tassello fondamentale di quello che è anche un cambiamento di filosofia, un definitivo trionfo della musica liquida, immateriale, rispetto ai supporti fisici – tendenza consolidata, ma mai tanto compiutamente declinata fino a oggi dal brand americano - è la presenza nella app di sei caselline numeriche, sei spazi in cui è possibile impostare, cambiando idea tutte le volte che si desidera, un elenco di preferiti: una playlist, un disco di un singolo artista, persino solo una canzone o una web-radio. A quel punto è sufficiente premere il pulsante corrispondente tanto sulla app quanto sulla parte superiore di uno dei SoundTouch e, senza nemmeno schiacciare il pulsante di accensione, ecco partire la riproduzione. Idea divertente, soprattutto se si è abitudinari o ci sono canzoni o stazioni che si sentono tutti i giorni. È un po’ come il meccanismo dell’autoradio con le frequenze memorizzate riportato dentro le mura domestiche.

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Scendendo nei dettagli, il SoundTouch 30 Wi-Fi (25,4x43,2x17,8 centimetri) è il più grande del terzetto e, stando alla nostra prova in un elegante appartamento su più piani nel Village a New York, ha un suono convincente, profondo, pulito. È adatto a un salone o comunque a uno spazio ampio. È anche il più caro, il prezzo consigliato è di 699,95 euro. Costano invece 399,95 euro sia il SoundTouch 20 (17,8x30,5x10,2 centimetri) adatto forse più a una camera da letto o a una stanza dei bambini, che il SoundTouch Portatile (15,2x25,4x7,6 centimetri), piccolo ma di carattere. Non ha deluso anche ad alto volume e con brani eterogenei, dal jazz alla dance. L'autonomia è di tre ore, ma i product manager di Bose sostengono che possa farne un paio di più senza fatica. Ovvio che il sistema è stato pensato per abbinare più di un dispositivo della famiglia; con uno soltanto si ha un diffusore che riproduce musica in streaming da più sorgenti - qualcosa di già visto - con due o più si crea una sorta di rete audio domestica.

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Una rete duttile e in espansione, visto che Bose intende puntare forte su SoundTouch e lo renderà disponibile e compatibile, tramite una serie di adattatori, anche ad altri prodotti iconici della famiglia come il sistema Wave, previsto per la fine dell’anno. O come i piccoli ed eleganti speaker Jewel Cube a cui è abbinato un subwoofer da nascondere ovunque. Così l’esperienza multi-room, come la chiamano gli ingegneri di Bose, sarà ancora più completa.

L’impressione a un primo impatto con SoundTouch è duplice: non si tratta di una rivoluzione, ma di un’evoluzione con alcuni punti di forza. Innanzitutto la presa di consapevolezza definitiva che un’esperienza musicale, per essere soddisfacente, deve essere elastica, duttile: in grado di attingere da più risorse possibili. Il sistema interpreta e realizza questa consapevolezza, estendendola in modo capillare in ogni ambiente casalingo e oltre grazie alla connettività senza fili. Inoltre i tre nuovi diffusori hanno un design convincente, discreto, che consente di sistemarli ovunque senza creare effetti da pugno nell’occhio. Anzi trasformandoli in elementi d'arredo. Con il pregio di farsi sentire, e bene, quando si tira su il volume. 

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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