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Calcio

L'ultima scelta di Zhang per l'Inter

Nuove voci su una possibile cessione del club a un fondo medio orientale. La famiglia potrebbe, però, tenere duro sperando in condizioni ancora migliori. E intanto la squadra deve fare i conti con l'austerity...

La data cerchiata in rosso sul calendario è il 20 maggio 2024. Il giorno in cui la famiglia Zhang dovrà aver sciolto il nodo che la tiene legata al fondo Oaktree e a una proprietà del club nerazzurro che oggi è condizionata da quel prestito da restituire (o rifinanziare) entro la prossima primavera. Scadenza sempre più vicina e che sollecita gli appetiti intorno al club. Che il dossier Inter sia in mano a Raine Group è noto, ma quale sia l'obiettivo è materia di smentite e interpretazioni. Cessione del club o ricerca di soci in minoranza? Sapendo che la seconda tipologia è estremamente difficile da rintracciare, soprattutto se si tratta di un'azienda con i conti non a posto, una massa debitoria importante e un equilibrio di gestione ancora lontano nonostante i progressi delle ultime due stagioni.

L'ultimo rumor parla di un fondo medio orientale pronto ad entrare soddisfacendo le condizioni poste dalla famiglia Zhang. Significa una valutazione dell'Inter superiore al miliardo di euro e la possibilità per Suning di uscire senza un'eccessiva minusvalenza. C'è chi si spinge addirittura a quota 1,3 miliardi di euro che significherebbe superare anche la valutazione complessiva data da RedBird al Milan di Elliott. Di sicuro mai nell'ultimo periodo storico la visibilità del marchio Inter è stata simile, reduce da una stagione al massimo livello in Champions League, accompagnata dalle immagini di un San Siro sempre pieno e con la prospettiva nel 2025 di sbarcare da protagonista nel primo Mondiale per Club con la nuova formula.

Una situazione che può indurre Zhang a cercare di proseguire nella sua guida, magari per avanzare nello stato di trattativa e lavoro per il nuovo stadio che significherebbe aggiungere altro valore al club da mettere sul mercato. Fin qui la famiglia cinese non si è discostata da questa linea di comportamento rifiutando le offerte, quando arrivate, e smentendo in ogni occasione la volontà di cedere l'Inter. Anche se il dossier gira nelle sale finanziarie di tutto il mondo e Raine Group lo propone ormai da mesi.

Negli ultimi due anni il nome accostato ai nerazzurri con maggiore frequenza è quello di InvesCorp. Per i deboli di memoria, si tratta del fondo che è arrivato ad un passo dall'acquisire il Milan valutandolo 1,2 miliardi di euro prima dell'inserimento di RedBird e della decisione di Elliott di imbarcare nell'avvenuta nel calcio italiano Gerry Cardinale. InvestCorp aveva già analizzato i conti dell'Inter ritenendo poco vantaggioso investire su un club con grande indebitamento. Essere rimasti fuori dal business del pallone, però, potrebbe aver convinto il gestore di fondi che viene dal Bahrain (Golfo Persico) con un patrimonio di circa 50 miliardi di asset, a riprovarci.

Di sicuro il bivio che attende l'Inter e la famiglia Zhang è decisivo. E' vero che i rapporti con Oaktree sono profondi e solidi, tanto da non far escludere un rifinanziamento del prestito in scadenza nel maggio 2024. Ed è anche vero che la stessa Oaktree ha poco interesse a rilevare una società calcistica, a differenza di quanto fece Elliott con il Milan. Ma le condizioni economiche di Suning non sono migliorate dalla crisi post pandemica e il debito ha pericolosamente superato i 320 milioni di euro da 275 di partenza. Tornare sul mercato oggi per rifinanziarlo significa esporsi a tassi quasi insostenibili.

Intanto l'Inter attende. Sul campo i dirigenti hanno costruito una squadra competitiva e che insegue la seconda stella, mettendo a frutto gli incassi straordinari della campagna europea della passata stagione. Ma da tre anni ormai Marotta e Ausilio sono condannati all'auto finanziamento e a dover smontare e rimontare la rosa ogni estate; una prospettiva destinata a replicarsi ancora a meno di un cambio di guida. Lavoro reso ancor più complicato dal peso degli interessi pagati ogni anni per sostenere un indebitamento monstre: oltre 50 milioni di euro. Quasi un top player. E intanto la clessidra del tempo corre verso il 20 maggio 2024...

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Giovanni Capuano