Giuntoli e la Juventus da 200 milioni di euro
L'estate di spese e investimenti del dirigente chiamato per aprire il nuovo ciclo bianconero. A Thiago Motta consegnata una squadra rivoluzionata rispetto a quella di Allegri
Alla Continassa non hanno badato a spese. E' anche vero che oltre a comperare si è provveduto anche a vendere o dismettere, dagli stipendi pesanti spinti con garbo (o meno) alla porta ai giovani della Next Gen valorizzati nel senso economico del termine. Tutto per dotare Cristiano Giuntoli di una potenza di fuoco necessaria all'impresa: rifondare la Juventus di Allegri, farla dimenticare nelle fattezze e nell'immagine. Inutile chiedersi le ragioni che possono essere molteplici.
La prima è intuitiva: la squadra del terzo posto e della vittoria di Coppa Italia non era adeguata né dal punto di vista della quantità, né da quello qualitativo. Scarsa? Certamente non sufficiente per le ambizioni di Thiago Motta e dello stesso Giuntoli. Seconda spiegazione: se scegli un allenatore che ha idee precise di gioco lo devi assecondare altrimenti rischi quanto accaduto con Sarri, chiamato a Torino e poi lasciato con un gruppo che non poteva rispondere ai suoi stimoli. Terza motivazione: i discorsi sui progetti a lungo termine sono affascinanti, ma un grande club deve cercare di vincere subito anche e soprattutto per questioni legate a brand e valore commerciale del proprio marchio.
Miscelando il tutto ne è uscito un mercato da oltre 200 milioni di euro che sono una cifra enorme per un'azienda che lo scorso 30 giugno ha chiuso con un rosso di quasi la stessa cifra e che veniva da tre precedenti bilanci da -572. Non lacrime e sangue, ma una finanziaria di rilancio cercando l'equilibrio tra entrate e uscite. Per quello finanziario che riguarda il costo della rosa (stipendi e ammortamenti) l'appuntamento è rimandato a fine mercato, quando tutto sarà chiaro. Oggi, però, si può raccontare di come Giuntoli abbia goduto della piena liberta da parte dell'azionista di maggioranza: spendere dove necessario, impegnarsi anche per il futuro. Puntare una sorta di all-in su Thiago Motta e sulla sua idea di Juventus.
Gli oltre 200 milioni di euro, infatti, non sono stati tirati fuori tutti insieme. La stragrande maggioranza degli acquisti già definiti o con riscatti obbligatori praticamente certi (che infatti entreranno subito nel conto economico come acquisiti) sono stati impostati su pagamenti in tre o quattro rate. Alleggerisce il conto subito, rende più pesante quello futuro e potrebbe essere un problema nel caso il giocatore si rivelasse meno funzionale del previsto. Attenzione: anche le cessioni hanno seguito la stessa logica. La Juventus ha concesso alle altre società pagamenti dilazionati dal 2024 al 2028.
Che si tratti di una scommessa totale lo dimostra il profilo dei giocatori portati alla Continassa. Per gli sconosciuti a basso prezzo alla Kvara passare più avanti. Giuntoli ha puntato sull'usato sicuro. Calciatori nel pieno della maturità, in larga parte provenienti dalla Serie A e, dunque, già testati. Rispondono al nome di Koopmeiners (52 milioni di base fissa più altri 6 in bonus per la metà... facili), Nico Gonzalez (36,5 più 5) e Douglas Luiz (51,5 inserendo anche Barrenechea e Iling-Junior) oltre a Di Gregorio, miglior portiere dello scorso campionato con la maglia del Monza (17,8 più 2). Già visto, scudetto con il Milan e poi difficoltà fisiche, il difensore Kalulu (3,3 milioni il prestito, operazione complessiva da oltre 17 più 3 di bonus). Di livello internazionale Francisco Conceçao (7 più 2 per il prestito e la prossima estate c'è una clausola da esercitare da altri 30) e Kephren Thuram (20,6). La scommessa, volendo, è Cabal che è stato pescato nel Verona bruciando la concorrenza dell'Inter mettendo sul tavolo 12,8 più 2 milioni. Cifre che comprendono le varie commissioni agli agenti e intermediari.
In pratica è stata rifatta mezza difesa, l'intero centrocampo e il reparto degli esterni offensivi. Sono rimasti Bremer e Vlahovic, considerati i pezzi pregiati della rosa precedente, ed è stato lanciato Yildiz. Molti ex titolari saranno preziose alternative in una stagione massacrante (Locatelli, Fagioli, Danilo) e a questi sono stati aggiunti alcuni giovani della Next Gen che sono prospetti consegnati al miglior tecnico possibile nella valorizzazione dei ragazzi. Anche se pure quello prima non era male, considerato il tesoretto che ha lasciato e che Giuntoli ha in larga parte monetizzato facendo cassa.
Tutto per cercare di accorciare il tempo di crescita e il ritorno alla vittoria. La Juventus di prima partiva da un gap di 23 punti rispetto all'Inter scudettata. Tanti, forse troppi. Non c'era tempo da perdere e questo ha spinto Elkann ad autorizzare un mercato faraonico in parte (circa 135 considerando l'uscita di Chiesa con direzione Liverpool) bilanciato dalle cessioni. Questo il quadro, piaccia o no a tifosi pro o contro.