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(Ansa)
Calcio

Atalanta, l'assalto al potere

I bergamaschi sfidano il Real Madrid e il pregiudizio di chi si ostina a non ritenerli una grande d'Europa. Non solo calcio: il lavoro artigiano dei Percassi contro la ricchezza smisurata di Perez

L’Atalanta è l’antitesi del calcio moderno, la nemesi di chi immagina il futuro del pallone come prodotto industriale di intrattenimento piuttosto che il perpetuarsi della tradizione artigianale dei maestri del football. È antitesi e nemesi del Real Madrid e del suo ricchissimo presidente Florentino Perez, il quale si presenta però a Bergamo molto più che in difficoltà contro una squadra, al contrario, lanciata verso la primavera dell’Europa che conta.

Benvenuti nella sfida tra Atalanta e Real Madrid. Ci sono significati molto più profondi rispetto a quello tecnico dove, e questa è una prima volta storica, l’Atalanta non può certo considerarsi sfavorita al cospetto della Casa Blanca spagnola. Lo dice la classifica maxi di questa prima fase riformata della Champions League: Gasperini corre per assicurarsi un posto nelle prime otto, Ancelotti sta rischiando seriamente il taglio anche dai play-off e, dovesse perdere questa sera, potrebbe vedersi messo in discussione dal suo stesso presidente.

Nel calcio il passato non conta, o conta poco. Oggi l’Atalanta è una grande d’Europa e il trionfo in Europa League dello scorso mese di maggio lo ha semplicemente certificato. Anche il Real Madrid lo è, anzi è la più grande di tutte, ma sta attraversando un momento estremamente complicato, perché i soldi nel pallone e nello sport non sono tutto e aggiungere campioni sul campioni significa anche creare problemi a chi poi li deve assemblare.

La notte di Bergamo è, però, anche la notte che mette a confronto due visioni differenti della football industry. Elencando numeri e dati non ci dovrebbe essere confronto tra le due squadre. Il Real Madrid è più grande di quattro o cinque volte rispetto ai bergamaschi: ha sfondato il muro del miliardo di euro di fatturato contro i 242 del club dei Percassi, paga stipendi per 271 contro i 60 dell’Atalanta e ha una filosofia che porta a prendere i migliori sempre e comunque.

Era sfuggito il francese Mbappé, finito nella vetrina di un altro straricco a Parigi, e la ferita è stata rimarginata la scorsa estate. Peccato che lo straordinario attaccante, già campione del mondo nel 2018, sia oggi il problema dei problemi per Carlo Ancelotti, mentre dall’altra parte il Gasp continua a essere maestro nel saper fare tutto con quello che gli viene messo a disposizione.

In estate ha perso Koopmeiners, la sfortuna gli ha tolto Scalvini e Scamacca, il mercato gli ha consegnato un attaccante come Retegui che lui ha reso capocannoniere della Serie A. Insomma, questo Atalanta -Real Madrid è il match più intrigante del turno della Champions League che porta a Natale, prima che gennaio si comincino a scrivere i primi verdetti. Gli occhi di tutti saranno su Bergamo e non potrebbe essere diversamente. Nessuno è disposto a pensare a una coppa primaverile senza madrileni, ma nessuno commette più l’errore di immaginare che la banda bergamasca, quella coppa, non possa davvero giocarsela fino in fondo.

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Giovanni Capuano