Trentotto telecamere sparse tutt’intorno allo stadio registrano in 5K ogni momento di una partita. Subito le immagini vengono inviate a una serie di server con a bordo potenti processori Intel che elaborano i flussi in tempo reale e, con l’ausilio di un software, li trasformano in un risultato molto speciale: un video esplorabile, navigabile a 360 gradi. Per vedere un’azione da ogni prospettiva, in diretta o in differita, oppure dalla più privilegiata di tutte: quella di un giocatore che salta l’uomo, prende la mira e gonfia la rete. O, perché no, se ne sta in disparte pensando ai fatti suoi. A decidere chi scrutare, cosa guardare, dove zoomare, saremo noi.

Al servizio dello spettacolo
Il calcio del futuro vissuto su uno schermo, che poi futuro non è (almeno in Inghilterra sarà presente già da marzo), contempla anche questo: mettere la regia del match nelle mani del singolo spettatore. Che non si limita a giostrare tra un angolo e un altro, non sceglie se vuole sentirsi in tribuna o a bordo campo, ma desidera vivere la sensazione di essere proprio lì, a fianco del suo beniamino. O del bersaglio preferito delle sue critiche, avvalorando un fotogramma alla volta quanto sia brocco.

Calcio d’inizio per tre big
L’idea è venuta a Intel, che da tempo esplora le contaminazioni tra sport e tecnologia, stringendo un accordo con tre colossi della Premier League come Arsenal, Liverpool e Manchester City. I loro stadi saranno tappezzati con 38 occhi elettronici come quello qui sopra, i lasciapassare della tecnologia True View. Che tramite sito internet, app ufficiali, pay tv e social network darà ai match ufficiali un’inedita profondità. Uno spessore mai sperimentato prima.
Qual è l’effetto
Prendiamo un fallo da rigore, un salvataggio sulla linea di un portiere, una rovesciata acrobatica di un trequartista. La tv può mostrarla allo sfinimento e riproporla da tutte le sue telecamere, si sa. True View, già usato negli Stati Uniti nel campionato di football Nfl, va ancora oltre: può portarci addosso al calciatore (o almeno a un suo avatar digitale e tridimensionale) per apprezzare la minima sfumatura del gesto tecnico, tutti gli attimi che lo seguono e lo precedono, la disposizione dei compagni e così via. Una manna per i patiti della tattica, una carta in più per gli ossessionati dal complottismo, che avranno in tasca, anzi a portata di polpastrelli, l’evoluzione ultima della moviola in campo. Non era rigore? Certo che sì…
Un punto di partenza
Non è chiaro se, quando e dove l’esperienza sarà disponibile anche in Italia, ma le parole di James Carwana, vicepresidente e general manager di Intel Sports aprono molti spiragli. Lasciano intendere che è solo l’inizio di un progressivo allargamento: «Con l’espansione di Intel True View in più stadi» dice Carwana «abbiamo la possibilità di trasformare l’esperienza per i fan». Gli highlights televisivi, al confronto, sembrano fossili preistorici.