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L’Inter non ha perso lo scudetto per gli errori arbitrali

L’Inter non ha perso lo scudetto per gli errori arbitrali

Inter-Lazio, direzione di Chiffi promossa dai vertici arbitrali: il rigore di Bisseck era chiaro. L’Inter non ha perso lo scudetto per gli arbitri, nonostante un finale di stagione intossicato dalle polemiche

L’Inter non ha perso lo scudetto per gli errori arbitrali, anche se la sequenza degli eventi nelle ultime giornate di campionato non è certo stata favorevole alla squadra di Simone Inzaghi. Dalla rimessa laterale di Bologna alla contestata direzione di Chiffi nel match di San Siro con la Lazio, passando per il rigore non concesso a Bisseck nel finale di quello con la Roma (errore certificato dai vertici arbitrali), i nerazzurri hanno avuto più volte da lamentarsi nella volata scudetto con il Napoli. Episodi da spalmare, però, lungo tutta la stagione nella quale per tradizione c’è sempre un conto a favore e uno contro. Il silenzio stampa post pareggio beffa con la Lazio, insomma, non è servito a nulla se non ad evitare conseguenze spiacevoli sotto forma di squalifiche.

L’Inter non ha perso lo scudetto per gli errori arbitrali
(screen shot da DAZN)

Inter, i vertici arbitrali sul rigore di Inter-Lazio

La direzione di gara di Chiffi in Inter-Lazio viene giudicata positivamente dai vertici arbitrali. Nello specifico, l’episodio del calcio di rigore finale con segnalazione del Var Di Paolo (il discusso Guida era AVar) del tocco di braccio di Bisseck sul tentativo di pallonetto di Castellanos è considerato un penalty chiaro, mentre non si sono ravvisati gli estremi per un eventuale intervento in occasione della spinta nel primo tempo con protagonista, questa volta passivo, lo stesso Bisseck: troppo poco per una massima punizione.

Nell’analisi del giorno dopo, insomma, luce verde per la serata arbitrale di San Siro almeno nei due eventi più discussi. Nessuna contestazione nemmeno per il rigore prima dato e poi tolto al Napoli nel finale della sfida di Parma per un intervento considerato falloso di Simeone in fase di recupero palla e avvio dell’APP.

Inter, gli episodi arbitrali contestati nel finale del campionato

In casa Inter la pensano diversamente e aggiungono il rigore fischiato contro Bisseck a un elenco di episodi che nelle ultime giornate, nella lettura dei nerazzurri, hanno tarpato le ali alle ambizioni scudetto. Di quali si tratta? Innanzitutto le due rimesse laterali battute diverse metri avanti nell’ultimo assalto di Bologna-Inter (33°) con rete realizzata poi da Orsolini e pareggio sfumato in extremis.

Sette giorni più tardi la trattenuta prolungata ai danni di Bisseck (sempre lui) a un manciata di minuti dalla fine di Inter-Roma con i giallorossi in vantaggio e poi vincenti a San Siro. Due punti che, nella contabilità a caldo, sono costati lo scudetto.

Inter, scudetto perso per troppe distrazioni e gol presi

Al netto delle questioni arbitrali, rimane però la sensazione che l’Inter debba prima di tutto prendersela con se stessa per il finale amaro di questo campionato. Essere rimasta in corsa su tutti i fronti è un merito, non una condanna, ma per quasi tutta la stagione è parso evidente come nelle gerarchie mentali dello spogliatoio lo scudetto bis venisse dopo la Champions League. Solo così si spiega la percezione diffusa di una squadra con molta meno fame rispetto all’anno scorso: l’allarme era suonato già in agosto e settembre con il doppio pareggio con Genoa e Monza e il copione si è ripetuto.

A certificarlo le reti incassate nell’ultimo quarto d’ora delle partite: 12. Costate 12 punti in classifica con un saldo negativo (-4) rispetto a quelle che sono servite a Lautaro Martinez e compagni per rimettere a posto le cose, per esempio nel derby di ritorno. Il dato dei gol presi è quello più indicativo: 35 contro i 22 del campionato della seconda stella (+59%) e 53 contro 31 nel totale comprendendo anche la Champions League dove nella prima fase il muro nerazzurro è stato quasi imperforabile. Questione di attenzione e approccio mentale, non altro.

Del resto, una squadra affamata non si sarebbe fatta sfuggire la chance di vincere lo scudetto nelle tante occasioni lasciate dal Napoli, ultima quella contro la Lazio che non ha rubato nulla e che, anzi, avrebbe anche potuto vincere senza le imprecisioni dei suoi attaccanti. Nella notte di San Siro ha colpito negativamente l’approccio del secondo tempo dell’Inter, quasi ci fosse solo una pratica risolta da gestire e non una frazione di partita da disputare con il coltello tra i denti contro un avversario che si giocava le ultime chance di accesso alla Champions League.

Anche in questo caso, un copione già messo in scena più volte, quasi sempre finendo col restare con il cerino in mano fino alla beffa di aver consegnato lo scudetto a un Napoli che al massimo avrà raccolto 82 punti, la peggiore performance insieme a quella di Inter 2009/2010 e Milan 2010/2011 da quando la Serie A è tornata nell’attuale format a venti squadre. E gli 81 dei nerazzurri, in caso di successo a Como nell’ultimo turno, fotograferanno un eloquente meno 15 rispetto a un anno fa.

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