Gian Piero Gasperini e l’Atalanta, una storia di traguardi raggiunti sul campo mai visti prima dai bergamaschi e plusvalenze ultramilionarie che hanno arricchito le casse del club, consentito investimenti strutturali su stadio e centro sportivo e bilanci in ordine anche nei momenti peggiori della pandemia. Talenti pescati altrove o, molto spesso, nel florido vivaio di Zingonia e lanciati senza paura: valorizzati prima di essere ceduti a peso d’oro, non senza averne tratto giovamento anche in campo perché l’Atalanta si è piano piano trasformata in una big del calcio italiano.
Un miracolo costruito in provincia e frutto di competenza e passione. Avrà anche un brutto carattere, Gasperini, o almeno così lo disegnano, però è certo che anche grazie alla sua guida i tifosi bergamaschi hanno vissuto i migliori anni della loro vita gettando le basi per un futuro non meno intrigante.
Gasperini e l’Atalanta: successi e traguardi raggiunti
Sbarcato a Bergamo nell’estate 2016 proveniente dal Genoa, salvato con largo anticipo e spinto fino alla metà della classifica, Gasperini è l’uomo che nel 2024 ha firmato la storica conquista dell’Europa League nella finale di Dublino con il Bayer Leverekusen. Impresa memorabile, applaudita da tutta Europa conquistata dalla qualità del calcio del Gasp che già aveva fatto vedere di poter spingere la sua squadra ai massimi livelli nel Vecchio Continente.
Nel 2020, ad esempio, la Dea era arrivata a un minuto dalla qualificazione alla semifinale della Champions League venendo beffata dal Psg che poi sarebbe stato battuto in finale dal Bayern Monaco. Rimpianto enorme, ma anche momento di assunzione di consapevolezza del percorso che era stato fatto prendendo l’Atalanta dalla situazione di una provinciale assuefatta alla lotta nei bassifondi o poco più o, nelle annate peggiori, a fare avanti e indietro dalla Serie B.
Quattro partecipazioni alla Champions League (la quinta a partire dal settembre 2025) e tre all’Europa League. Il sogno dello scudetto accarezzato per qualche settimana alle spalle di Napoli e Inter prima del crollo primaverile con qualche mugugno. Ingiustificato considerando il contesto, ma segnale dell’abitudine ormai consolidata a prendere i nerazzurri sul serio tanto da non poterli più escludere da alcuno scenario.
Sul piano personale, Gasperini atalantino ha messo le mani due volte sulla Panchina d’Oro: nel 2019 e nel 2020. Scottato dalla breve e infruttuosa comparsata nell’Inter di Massimo Moratti, il Gasp ha trovato la sua dimensione ideale e l’ha resa a sua volta grande, così da potersi misurare per qualsiasi traguardo.

Gasperini e l’Atalanta: tutte le plusvalenze realizzate
Gasperini è stato, però, anche una macchina da soldi per l’Atalanta e averlo fatto in modo virtuoso, presentando sempre squadre competitive, è qualcosa che rende unico il suo legame con il club bergamasco. Dal 2016 al 2024 la famiglia Percassi, poi affiancata da Pagliuca, ha contabilizzato plusvalenze dal calciomercato per 410 milioni di euro: una cifra enorme, frutto del lavoro dei responsabili dell’area tecnica che si sono succeduti a Zingonia e del modo di affrontare il continuo rinnovamento della rosa da parte del tecnico.
Non sono mancate le frizioni e qualche diversità di veduta, ma Gasperini è stato l’allenatore più aziendalista del calcio italiano nell’ultimo decennio: il termine va inteso in senso positivo e non dispregiativo. Adorato dai tifosi, il Gasp è diventato il capo popolo di un’intera città e anche grazie al suo lavoro l’Atalanta ha potuto chiudere bilanci in attivo in serie: 188 milioni di utili dal 2016 al 2024 reinvestiti nell’acquisto e nella ristrutturazione dello stadio (un gioiello assoluto) e nell’allargamento del centro sportivo di Zingonia. La fabbrica del talento da consegnare alle mani sapienti del tecnico.
Atalanta, le dieci plusvalenze più ricche dell’era Gasperini
Qualche nome? Eccone dieci seguendo il filo dei conti economici dell’Atalanta. Le dieci operazioni di mercato che hanno generato le maggiori plusvalenze confluite nei bilanci della famiglia Percassi. Una per una, dieci capolavori:
- Hojlund al Manchester United – 53,199 milioni di euro
- Kulusevski alla Juventus – 34,316 milioni di euro
- Romero al Tottenham – 33,800 milioni di euro
- Gosens all’Inter – 24,137 milioni di euro
- Diallo al Manchester United – 20,943 milioni di euro
- Gagliardini all’Inter – 20,400 milioni di euro
- Conti al Milan – 20,376 milioni di euro
- Castagne al Leicester – 17,466 milioni di euro
- Kessie al Milan – 17,275 milioni di euro
- Caldara alla Juventus – 14,872 milioni di euro