L’avvio delle primarie presidenziali repubblicane è quasi alle porte. È bene quindi fare un punto della situazione nei primi Stati in cui si voterà.
Le danze saranno aperte, il 15 gennaio, dal caucus dell’Iowa. Secondo la media sondaggistica di Real Clear Politics, Donald Trump è in testa col 47% dei consensi. Segue, al secondo posto, il governatore della Florida, Ron DeSantis, che è al 17,3%. La medaglia di bronzo va attualmente all’ex ambasciatrice all’Onu, Nikki Haley, che veleggia al 14,3%. Va inoltre rilevato che quest’ultima sta ultimamente godendo qui di un trend positivo, che le ha permesso di accorciare le distanze rispetto al governatore della Florida. Ricordiamo che il caucus è un’assemblea ristretta degli attivisti di partito e che tradizionalmente favorisce i candidati duri e puri. In tal senso, nel 2016 fu il senatore conservatore Ted Cruz a vincerlo, sfilando la vittoria a Trump, che si presentava come maggiormente trasversale.
Passiamo poi al New Hampshire, le cui primarie si terranno il 23 gennaio. Anche qui, sempre secondo Real Clear Politics, Trump è primo al 45,7%, seguito dalla Haley che è al 18,7%. Il terzo posto va per ora all’ex governatore del New Jersey, l’antitrumpista Chris Christie, che è dato all’11,3%. È invece crollato in quarta posizione DeSantis, che deve al momento accontentarsi di un misero 7,7%. Vale la pena di ricordare che le primarie del New Hampshire sono semiaperte: questo vuol dire che tradizionalmente favoriscono i candidati maggiormente trasversali e capaci di attrarre il voto degli elettori indipendenti. Ebbene, nel 2016 Trump conquistò questo Stato: fu del resto proprio quella vittoria a rivelarsi il trampolino di lancio che gli permise di arrivare infine alla nomination presidenziale repubblicana.
Tralasciando il non troppo rilevante caucus del Nevada dell’8 febbraio, passiamo alle primarie del South Carolina, che sono programmate per il 24 di quel mese. Un sondaggio pubblicato a fine ottobre dalla Cnn ha registrato che Trump sarebbe in loco al 53%, seguito dalla Haley al 22%. Terzo risulterebbe invece DeSantis con l’11%. Quella in South Carolina sarà una sfida delicata per varie ragioni. Se è vero che tradizionalmente Iowa e New Hampshire sono importanti per l’attenzione mediatica, il South Carolina è il primo Stato a mettere in palio un numero rilevante di delegati per la nomination (sono cinquanta). Inoltre, la Haley è stata governatrice di questo Stato dal 2011 al 2017.
Complessivamente, i sondaggi non sembrano lasciare spazio a dubbi sulla solida posizione di Trump come frontrunner. Bisogna però anche sottolineare che non è al momento chiaro quale potrà essere l’impatto effettivo dei suoi processi giudiziari sulla campagna elettorale. Dal punto di vista formale, nulla gli impedisce di continuare a correre anche qualora fosse condannato e venisse incarcerato. Tuttavia questo è valido in teoria. Ragion per cui non è fuori luogo interrogarsi su chi potrebbe prenderne il posto qualora dovesse abbandonare per qualche ragione la campagna. Stando ai sondaggi, la Haley sembra al momento la candidata più forte, laddove DeSantis continua a faticare. Resta tuttavia il fatto che una parte consistente della base repubblicana non ama granché l’ex ambasciatrice all’Onu. Questo ovviamente non vuol dire che costei non abbia delle chances. Vuol dire semmai che, qualora Trump lasciasse la corsa, probabilmente potrebbe decidere di scendere in campo qualcun altro. A cominciare dal governatore della Virginia, Glenn Youngkin.
