Fuori dal Teatro alla Scala l’aria era quella delle grandi occasioni: luci, attesa, passi veloci sul tappeto, sguardi che cercavano altri sguardi. La Prima non è solo un debutto musicale, è un rito collettivo che ogni anno racconta una certa idea di Paese, di stile, di presenza.
Ad aprire la stagione è stata una nuova, attesissima messa in scena di Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič, un’opera potente, cupa, attraversata da tensione e dramma, che ha portato sul palcoscenico una notte di passione, violenza e destino. Un titolo forte, tutt’altro che ornamentale, scelto per inaugurare un anno che promette intensità.
Tra istituzioni, cultura, cinema, moda e società, anche quest’anno il pubblico in sala e sul red carpet ha composto un ritratto preciso della Milano che conta, che osserva, che si racconta. Abiti studiati e spontaneità inattesa, sorrisi di circostanza e momenti rubati: dettagli che, insieme, costruiscono la memoria di una serata che va oltre l’opera e diventa fotografia del tempo.


















