Ci risiamo. La sinistra giudiziaria che tifa migranti prova a rendere inefficaci le misure del governo per fermare l’ingresso illegale nel nostro Paese. Lo abbiamo già visto fare in passato, con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina e poi con il blocco dei porti, provvedimenti che i giudici hanno disapplicato e ostacolato in tutti i modi, arrivando fino al punto di processare l’allora ministro dell’Interno. Adesso, nel mirino c’è il decreto che consente il trattenimento dei richiedenti asilo. Rinchiudere i migranti in attesa di verificare se abbiano o meno diritto a essere accolti, come avviene nella maggioranza dei Paesi europei, secondo un giudice del tribunale di Catania violerebbe un sacco di regole. E allora andiamo a vedere quale di queste benedette leggi sarebbe intaccata, perché da quello dipende l’ennesimo braccio di ferro tra l’esecutivo e la magistratura.

La sentenza che libera quattro tunisini dal centro di trattenimento fa a pugni con la logica e anche con le disposizioni europee, ma è coerente con l’ideologia che anima certi magistrati. È sempre più urgente una misura che preveda la loro responsabilità
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