Leone XIV è un Papa che ha a cuore i giovani, che progetta una Chiesa giovane senza le solite chiacchiere buoniste. Prova ne è il videomessaggio in lingua inglese che ha aperto l’Australian Catholic Youth Festival – un raduno nazionale di ragazzi cattolici australiani dai 9 ai 25 anni che si svolge a Melbourne dal 30 novembre al 2 dicembre. Per l’occasione, Leone XIV li ha esortati così: “Non limitatevi a imitare gli altri; piuttosto, ascoltate ciò che Dio vi chiama a essere e a fare. In particolare, sono certo che il Signore stia chiamando alcuni di voi a servirlo nel sacerdozio o nella vita consacrata. Per favore, abbiate il coraggio di dire «sì»!”.
Un ritorno al cristianesimo
Il Papa rammenta che la sfida principale, per i giovani, è trovare il “proprio posto” nella vita e nella società. Oggi questo è ancora più difficile, poiché le società cambiano costantemente” e “i valori tradizionali vengono spesso guardati dall’alto in basso”. Il Pontefice ricorda inoltre il pericolo rappresentato dalla tecnologia, che “pur contenendo elementi positivi ci può anche lasciare più isolati gli uni dagli altri”.
Almeno dal punto di vista della fede, sembra che i giovani il loro posto lo stiano trovando. Nell’immaginario collettivo, il cristianesimo sta vivendo in questo secolo una crisi profonda, soprattutto fra gli adolescenti. Giusto? E invece no, tutt’altro. Secondo lo studio dello studioso Shane Schaetzel, pubblicato da The Catholic Herald, infatti, gli statunitensi che hanno aderito alla fede cattolica sono più di quelli che l’hanno abbandonata. Un dato di questo tipo non si vedeva da decenni. Un pezzo di Rikki Schlott, sul New York Post, evidenzia come questi risultati confortanti siano dovuti proprio ai giovani, che “si stanno convertendo al cattolicesimo in massa”.
Un aumento delle partecipazioni a messa
Nel 2024, il giornalista Matthew McDonald, sul National Catholic Register, aveva già fatto notare che alcune diocesi a messa registravano “aumenti del 30, 40, 50 e persino oltre il 70%”. Il parroco Rhett Williams, di St. Thomas More (presso l’Università della Carolina del Sud), afferma che nella sua parrocchia le partecipazioni sono incrementate addirittura del 260%.
Si tratta di aumenti avvenuti ben prima dell’assassinio di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso il 10 settembre 2025 che ha senza dubbio fornito una spinta ulteriore a questa uscita dall’”inverno cristiano”. E non si tratta di un fenomeno riconducibile solamente agli Stati Uniti.
La “primavera cristiana” in Europa
Uno studio dell’Università di Vienna ha preso in considerazione 2.160 persone comprese fra 14 e 75 anni: è emerso che, fra i 14 e i 25, il 30% crede in Dio o comunque in una realtà divina. Si tratta della fascia d’età (sempre secondo questa pubblicazione) nella quale si crede più in assoluto in una realtà divina. La teologa viennese Regine Pollak, una delle ideatrici dello studio in questione, si è dichiarata “davvero sorpresa” dei segnali inattesi, pur senza negare l’attuale “profonda crisi della fede”.
Altri segnali positivi provengono dalla Francia, dove nel 2025, durante la veglia di Pasqua, si sono celebrati 10.384 battesimi di adulti (+45%) e 7.400 di adolescenti. In Spagna, i dati raccolti dal Centro d’Estudis d’Opiniò e dell’Idescat parlano di una partecipazione a messa nella provincia di Barcellona raddoppiata negli ultimi cinque anni.
Un servizio della Cnn, realizzato da Joseph Ataman e Christopher Lamb, ha osservato che “per una Chiesa oggi più nota a molti in Occidente per i suoi fedeli anziani, i sacerdoti anziani e i devastanti scandali di abusi sessuali, il rinnovamento arriva dal più improbabile degli angoli: la Generazione Z”.
Il merito di Leone XIV
È vero che alcuni dati sorprendentemente positivi erano già emersi prima dell’inizio del pontificato di Prevost. Ma i dati più significativi sono da attribuire all’ala conservatrice della Chiesa, e non certo a quella progressista che tanto apprezzava Bergoglio. Il conservatore, il promotore di una Chiesa rinnovata proprio nel suo ritorno alle tradizioni, è Leone XIV. E speriamo che la fede cristiana abbia trovato il Papa giusto, al momento giusto, per dare una ventata d’aria fresca a una Chiesa che stava invecchiando male fingendo di ringiovanire.
