“Parliamone, parliamone, parliamone”. Dominique Velati, 59 anni, malata di un cancro al colon, ha scelto l’eutanasia. E lo ha fatto consapevolmente, pubblicamente, per richiamare ancora una volta l’attenzione su un problema, quello della scelta del fine vita, al quale la legge italiana non si decide a offrire una soluzione.
Prima di partire per la Svizzera, dove aveva deciso di morire, Dominique ha chiamato gli amici di sempre nel bar sottocasa, a Borgomanero (Novara) e ha organizzato un piccolo festeggiamento di saluto.
La donna è deceduta a Berna, il 15 dicembre. Lo ha reso noto oggi il radicale Marco Cappato, autodenunciandosi per averla aiutata a ottenere l’eutanasia. Cappato ha annunciato la disobbedienza civile, contravvenendo al Codice penale italiano. Un aiuto economico, con il pagamento del biglietto di viaggio, ai malati terminali che vogliono il suicidio assistito in Svizzera: è questo l’atto di disobbedienza annunciato oggi dai Radicali, con la costituzione dell’associazione “Sos eutanasia’”, con apposito conto presso una sede bancaria.
L’azione contravviene agli articoli del Codice penale che prevedono la reclusione per chi agevola l’esecuzione di un suicidio in “qualsiasi modo”. Cappato ha anche annunciato la sua autodenuncia alle Forze dell’ordine.