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Il nuovo terrorismo islamico fatto con le conversioni comprate a suon di dollari (dei paesi arabi)

Il nuovo terrorismo islamico fatto con le conversioni comprate a suon di dollari (dei paesi arabi)

Mentre l’ennesimo attentato compiuto a Würzburg (Germania) da un rifugiato somalo contro i passanti (3 morti e 15 feriti) e quello di stamane a Erfurt con due feriti sono già finiti nel dimenticatoio, dal Sud Est asiatico arriva una terribile storia con l’islam ancora protagonista. In India sono finiti agli arresti due uomini che hanno convinto, comprandoli, migliaia di induisti a diventare musulmani, radicalizzati e potenziali terroristi.


La polizia dell’Uttar Pradesh uno Stato situato nel Nord dell’India, durante un’indagine di routine sulle attività del Centro islamico denominato “Islamic Dawah Center” attivo in almeno quattro località dello Stato indiano, si è accorta che in questo centro avvenivano moltissime conversioni all’islam anche di minorenni molti dei quali portatori di handicap. Grazie alle attività tecniche e alcune testimonianze gli investigatori si sono trovati davanti ad una realtà scioccante; almeno mille persone si sono convertite forzatamente all’islam dall’induismo “attirate con matrimonio, denaro e lavoro”.


Secondo quanto riferito dalle Autorità indiane il racket era gestito principalmente da due uomini Mufti Qazi Jahangir Qasmi e Mohammad Umar Gautam entrambi legati a doppio filo dalla famigerata agenzia di spionaggio Inter Services Intelligence (ISI) e ad altre realtà statali (Arabia Saudita) che li hanno finanziati. Ma non è tutto, dagli interrogatori è emersa una realtà ancora peggiore; gli inquirenti dell’Anti Terrorist Squad (ATS) hanno riferito che i due avevano iniziato anche a convertire bambini audiolesi e con problemi di linguaggio che sarebbero finiti nelle mani dei gruppi terroristici islamici che li avrebbero usati come “bombe umane” in attentati che erano in preparazione in India e all’estero. Gli arrestati operavano in almeno quattro città, Noida, Varanasi, Mathura e Kanpur.

Il nuovo terrorismo islamico fatto con le conversioni comprate a suon di dollari (dei paesi arabi)


Il Pakistan e i Paesi arabi stanno finanziando le conversioni

Le indagini delle Agenzie di sicurezza indiane da qualche tempo si stanno concentrando sull’enorme giro di denaro che arriva in India dal Pakistan e da alcuni Paesi arabi, Arabia Saudita in particolare, diretto ad alcune sulfuree organizzazioni caritatevoli che hanno il compito di convertire all’islam il maggior numero di persone. Le indagini nelle quali sono coinvolte più di 100 persone stanno interessando alcune Istituzioni finanziarie e i loro dipendenti che avrebbero consentito il passaggio di denaro che sarebbe arrivato anche a gruppi terroristi locali affiliati all’Isis e Al Qaeda in competizione anche nel sud-est asiatico. Intanto, nel Paese la tensione tra musulmani e indù resta altissima prova ne è quanto accade nella città di Kanpur capoluogo del distretto di Kanpur Nagar, nello Stato federato dell’Uttar Pradesh, dove 10 famiglie indù hanno ricevuto minacce di morte e l’invito a lasciare le loro case se non si convertiranno presto all’islam. Le 10 famiglie affermano di aver ricevuto solo due opzioni dagli islamici: accettare l’Islam o lasciare le loro case sulle quali sono apparsi i cartelli di vendita. I malcapitati non volendo convertirsi alla religione maomettana non hanno altra scelta che vendere le loro case e trasferirsi in un luogo più sicuro, dove loro e i loro familiari non dovrebbero essere presi di mira perché seguono l’induismo.

Nemmeno il tempo di scrivere questo pezzo che dal Bangladesh -altro Paese dove il fondamentalismo dilaga- è arrivata la notizia di una “fatwa” contro coloro che utilizzano l’emoji “haha” su Facebook. Ad emetterla è stato un notissimo predicatore che si fa chiamare Sceicco Ahmadullah che ha più di tre milioni di follower su Facebook e YouTube e che appare regolarmente in programmi televisivi per discutere di questioni religiose nel Paese a maggioranza musulmana.

Immagini da Facebook

Sabato scorso ha pubblicato un video di tre minuti visto da due milioni di persone in cui ha discusso della derisione delle persone su Facebook ed ha emesso una fatwa, un editto islamico, spiegando come sia “totalmente haram (proibito)” per i musulmani. “Oggi usiamo gli haha emoji di Facebook per deridere le persone. Se reagiamo con emoji haha puramente per divertimento e lo stesso era inteso dalla persona che ha pubblicato il contenuto, va bene.Ma se la tua reazione aveva lo scopo di deridere o ridicolizzare le persone che hanno postato o fatto commenti sui social media, è totalmente proibito nell’Islam”. Per l’amor di Dio, ti chiedo di astenerti da questo atto. Non reagire con ‘haha’ per deridere qualcuno. Se ferisci un musulmano, potrebbe rispondere con un linguaggio volgare che sarebbe inaspettato”. Dove sono finiti quelli che dicevano “vedrai andrà tutto bene”?

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