Siamo al paradosso. Sotto Natale può costare meno volare dall’altra parte del mondo che prendere un aereo da Milano a Catania e ritorno. Arriva dicembre e puntuale arriva il salasso per gli italiani che partono per le Feste. Il “caro voli” quest’anno raggiunge livelli senza precedenti, con aumenti fino al 900% sulle principali tratte nazionali. Ma a lievitare non sono solo gli aerei: si impennano le tariffe dei treni a lunga percorrenza e persino i prezzi dei carburanti. I dati arrivano dalle associazioni dei consumatori, che puntano il dito contro i meccanismi dei prezzi dinamici e denunciano un mercato che, sotto le festività, sembra trasformarsi in una “macchina mangia-portafogli”.
Caro voli per Natale: tratte a +900% e biglietti fino a 841 euro
Secondo le rilevazioni delle associazioni dei consumatori sulle rotte che collegano il Nord Italia con Sicilia e Sardegna i biglietti di dicembre costano fino a nove volte rispetto alle tariffe di gennaio. Il 23 dicembre un volo Milano–Palermo di sola andata arriva a 170 euro, mentre il 13 gennaio la stessa identica tratta costa appena 17 euro. Percentualmente significa un incremento del +900%. Analoghi i numeri sulla Milano–Catania: da 20 euro di gennaio a 178 euro sotto Natale, mentre sulla Roma–Catania la tariffa passa da 17 a 146 euro, per un rincaro del +758%. Nelle date 24 dicembre–6 gennaio, un biglietto Torino–Palermo andata e ritorno non scende sotto i 505 euro, mentre la Milano–Catania raggiunge 406 euro. E per chi parte da Linate per Catania si tocca il vero record di quest’anno: 841 euro per un’andata e ritorno, una cifra che supera perfino il costo di numerose tratte intercontinentali.
Gli incrementi non interessano solo le rotte verso la Sicilia. Anche la Sardegna vede rincari importanti: Milano–Cagliari passa da 18 a 81 euro (+350%), Roma–Cagliari da 18 a 51 euro (+182%). A cambiare è solo la data: il servizio rimane identico.
Secondo le associazioni dei consumatori, dietro questa corsa dei prezzi ci sono gli algoritmi del dynamic pricing, che seguono l’aumento della domanda e trasformano il calendario delle festività in un terreno fertile per rincari estremi. Un meccanismo legale, certo, ma sempre più contestato perché rischia di colpire milioni di persone per le quali l’aereo non è un lusso, bensì una necessità per tornare a casa.
Treni: Torino-Reggio a 199 euro e Milano-Lecce sopra 150 euro
E non sono solo gli aerei a essere un lusso, volano anche i prezzi ferroviari. Il 20 dicembre, per un viaggio di sola andata con l’Alta Velocità, un biglietto Torino–Reggio Calabria costa almeno 199 euro, mentre da Milano a Reggio Calabria la spesa minima è attorno ai 185 euro. Si allarga anche la forbice dei collegamenti verso la Puglia. Da Torino a Lecce si viaggia a 183 euro, da Milano a 153 euro, mentre un Genova–Reggio Calabria si aggira sui 167 euro. Il paradosso è che proprio chi prova a rinunciare all’aereo per risparmiare deve comunque fare i conti con tariffe in costante aumento. Anche qui pesano domanda elevata, saturazione dei posti e un’offerta che non riesce a reggere l’ondata di viaggiatori concentrati nei giorni prima del Natale.
Carburanti in aumento: il gasolio sfonda 1,71 euro al litro, benzina +3% in un mese
E se si sceglie allora la macchina? Il quadro non è più confortante. Nelle ultime settimane i listini dei carburanti hanno ripreso a salire. Il prezzo medio del gasolio in modalità self ha raggiunto 1,712 euro/litro, segnando un aumento del +6,4% rispetto a un mese fa, cioè circa 5,2 euro in più a pieno. La benzina ha seguito la stessa tendenza, crescendo di oltre +3% nello stesso periodo. Quindi anche fare i mille chilometri in macchina anziché in treno o aereo è comunque più costoso sotto le Feste.
Salasso viaggi di Natale: la denuncia delle associazioni dei consumatori
Il “salasso di Natale” 2025 è la fotografia di un Paese in cui muoversi durante le festività è diventato un lusso costoso. Assoutenti parla di “odiosa speculazione sulla pelle dei consumatori”, mentre il Codacons ha presentato una nuova segnalazione ad Antitrust, Enac e Ministero dei Trasporti chiedendo interventi urgenti. L’associazione denuncia la mancanza di regole capaci di impedire oscillazioni così estreme, soprattutto su tratte dove la concorrenza è ridotta e il bisogno di mobilità è fondamentale. L’esplosione dei prezzi colpisce in modo particolare i residenti di Sicilia e Sardegna, dove l’aereo non rappresenta un’alternativa ma praticamente una necessità. Le agevolazioni locali, come il bonus siciliano prorogato fino al 2026, attenuano il problema ma non risolvono una dinamica di mercato che continua a lasciare intere regioni ostaggio dei prezzi dinamici.
