
Il rendering del nuovo jet ipersonico progettato dalla Boeing. Dovrebbe essere pronto per il 2030.

Il prototipo in legno del Concorde alla BAC di Bristol (oggi BAE) nell’ottobre 1963

Il Concorde durante un volo sperimentale nel 1971
Volerà ad una velocità di 5 volte superiore a quella del suono ( 6.115 Km/h – Mach 5), potrebbe collegare Londra con New York in circa due ore complessive. Oppure ci farà volare dagli Stati Uniti al Giappone in sole tre ore.
Questi sono i dati impressionanti del nuovo jet ipersonico che la Boeing sta sviluppando e che prevede di poter rendere operativo entro il 2030. Il concept sarà presentato a metà luglio 2018 in occasione del Farnborough International Air Show, in Inghilterra. La realizzazione del nuovo aereo ipersonico dovrà superare molti ostacoli progettuali (in particolare riguardo ai materiali e al disegno dei piani di coda per sopportare l’elevatissima velocità di crociera). Un altro problema sarà rappresentato dalla sfida tecnologica per i materiali strutturali data l’altissima quota alla quale il Boeing del futuro dovrebbe operare.
L’antenato a “Mach 2”
L’ultimo jet supersonico in servizio di linea fu il Concorde, frutto della ricerca di un consorzio franco-britannico allora costituito da Aérospatiale e BAC. Il jet dalla punta affusolata a geometria variabile che lo faceva assomigliare ad un enorme airone compì quasi 50 anni fa i primi voli sperimentali (1969). Il Concorde operò con le livree dell’ Air France e della British Airways dal 1976 al 2003, fino al ritiro in seguito al gravissimo incidente del 25 luglio 2003 quando il Concorde F-BTSC si schiantò poco dopo il decollo da Parigi, causando la morte di 109 persone.
L’antenato del Boeing del futuro volava alla velocità di 2,180 Km/h – Mach 2 e poteva trasportare fino ad un massimo di 128 passeggeri. Volava da Parigi a New York in circa 3 ore e mezza.