“Un’esplosione devastante” così la descrive chi con i suoi occhi ha avuto modo di vedere (e sentire) la deflagrazione devastante capace di divellere infissi, mandare in frantumi vetri e proiettare detriti a decine di metri che ha colpito questa mattina un distributore di carburante in via Gordiani, nel quartiere Prenestino-Labicano, a Roma. Il boato, potentissimo, è stato avvertito in numerosi quartieri della Capitale, svegliando residenti e provocando panico. La deflagrazione, causata secondo i primi rilievi da un malfunzionamento durante lo scarico del GPL, ha provocato almeno 36 feriti. Sei sono stati trasportati in Pronto Soccorso in codice rosso e due sono ricoverati in prognosi riservata con ustioni gravissime e danni da inalazione. Al momento sarebbero circa 50 le persone evacuate dalla zona per ragioni di sicurezza.
Evacuato in tempo un centro estivo: “Sarebbe stata una strage”
Tra i primi a intervenire sono stati i vigili del fuoco, allertati da una segnalazione di fuga di gas. Pochi minuti dopo il loro arrivo, l’esplosione: un’onda d’urto paragonata da alcuni soccorritori “all’esplosione di una bomba”. Oltre ai tecnici, sono rimasti feriti anche operatori di polizia e alcuni residenti. Diversi dei feriti si sono recati autonomamente negli ospedali romani. Almeno sei persone sono in codice rosso, ricoverate nei nosocomi Umberto I, San Giovanni, Sant’Eugenio e Gemelli.
Determinante si è rivelata la decisione di evacuare il vicino centro sportivo Villa De Sanctis. “Alle 7.30 abbiamo fatto uscire gli otto bambini presenti non appena abbiamo sentito puzza di gas”, ha raccontato il presidente Fabio Balzani. “Un’ora dopo sarebbero arrivati 60 bambini e 120 prenotati in piscina. Il centro è danneggiato, sembra un campo di battaglia”.
Danni a edifici e veicoli, fermata la metro C
L’onda d’urto ha investito l’intera area circostante. Vetri rotti, infissi divelti e detriti proiettati a decine di metri testimoniano la potenza dell’esplosione. Un uomo è stato soccorso dai carabinieri nella propria auto in fiamme: è ricoverato in condizioni critiche. I vigili del fuoco stanno effettuando verifiche su tutti i palazzi danneggiati.
Per motivi di sicurezza è stata chiusa temporaneamente la stazione Teano della metro C, situata nei pressi del luogo dell’esplosione.
Istituzioni in allerta, il Papa prega per i feriti
“La filiera dello Stato è pienamente integrata”, ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri, che ha parlato più volte al telefono con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sul posto è intervenuto anche il prefetto, mentre la protezione civile e le strutture sanitarie restano in stato di massima allerta.
Anche Papa Leone XIV ha espresso solidarietà alle persone coinvolte: “Prego per le persone coinvolte nell’esplosione nel cuore della mia Diocesi. Seguo con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente”, ha scritto in un messaggio diffuso via X.
Le indagini sono ora in corso per accertare le responsabilità e la dinamica precisa dell’incidente. L’ipotesi principale resta quella di un’esplosione accidentale causata da un guasto durante la fase di scarico del gas. L’area resta transennata e sotto controllo, mentre gli inquirenti attendono la relazione tecnica definitiva dei vigili del fuoco.