Centralissimo, monumentale, enorme: uno degli immobili dello Stato più appetibili nella Capitale è stato venduto dal Fip (tra i cui soci ci sono i Benetton) a Edizione Property (al 20 per cento dei Benetton). Si ipotizza a un valore inferiore di quello stimato. E qualcuno sottolinea un «conflitto d’interessi» tutto da chiarire.
Per anni la pausa caffè dei funzionari dell’avvocatura dell’Inps ha avuto come sfondo il Mausoleo d’Augusto e l’Ara Pacis. Poi quel palazzone, in stile razionalista costruito nel pieno periodo fascista in piazza Augusto Imperatore a Campo Marzio di Roma, e decorato dall’artista Ferruccio Ferrazzi con un enorme mosaico da 70 metri quadrati nel quale propose la sua versione del mito dell’origine di Roma, è stato dismesso. Ma all’interno ci sono ancora le rappresentazioni del maestro Giulio Rosso e alcune sculture di matrice neoclassica di Alfredo Biagini. Tutte caratteristiche che ne hanno fatto uno degli immobili più appetibili della Capitale. E non solo per la posizione centralissima e per il panorama che si può ammirare dagli ampi terrazzi. Ciò che lo ha reso un grande affare è il prezzo: 150 milioni di euro per 22 mila metri quadrati. Secondo le valutazioni delle principali agenzie immobiliari romane, invece, a giugno 2020 quel palazzo era quotato tra i 187 e i 210 milioni di euro.
Il locatario, per 15 milioni annui (il contratto avrà durata decennale con possibilità di rinnovo per altri dieci), è Bulgari, che ha trasformato il luogo delle controversie pensionistiche in un hotel di lusso inaugurato nello scorso giugno. Prima di finire nelle mani del grande marchio fashion, però, è stato acquistato con una trattativa che ha messo in allarme l’Associazione inquilini e abitanti dell’Usb, rappresentata da Angelo Fascetti, che tramite l’avvocato Vincenzo Perticaro ha presentato una querela alla Procura di Roma chiedendo addirittura il sequestro dell’immobile. E anche se il pm Luigia Spinelli ha chiesto l’archiviazione del procedimento, si è scoperto lo strano meccanismo tramite il quale l’immobile è stato ceduto. A partire da quando è entrato a far parte del Fip, il Fondo immobili pubblici nato per valorizzare e vendere le proprietà immobiliari statali le cui performance, però, sono state in alcuni casi bollate dalla Corte dei conti come «poco trasparenti» per via dei «saldi» sul prezzo d’acquisto. Il Fip è gestito da Investire sgr, ovvero una società privata che appartiene a una cordata guidata da Banca Finnat e completata da Convivio Spa (Luxottica), Fondazione Cariplo, Cassa dei geometri, Banca Iccrea (una delle capogruppo del credito cooperativo) e Regia srl, holding del gruppo Benetton, il cui amministratore delegato è il commercialista trevigiano Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton e consigliere di Banca Finnant.
La società che ha preso in carico il palazzo di piazza Augusto Imperatore dal Demanio lo ha quindi venduto a Edizione Property, il cui 20 per cento della proprietà è della Regia srl, ovvero dei Benetton. Che in questa operazione commerciale si trovano nella duplice veste di venditori e di acquirenti. L’anomalia, però, sostiene l’Associazione inquilini e abitanti, oltre a un ipotizzato «conflitto d’interessi», è legata al prezzo di vendita: «Decisamente inferiore al valore di mercato». L’acquisto, dopo che diverse proposte di altri potenziali investitori sono state ritirate, viene concluso nel dicembre 2019, proprio mentre era in corso la trattativa con il governo di Giuseppe Conte sulle concessioni autostradali, e si tinge inevitabilmente di una nota politica. Sia perché il ministero dei Beni culturali in quel momento guidato dal pentastellato Alberto Bonisoli rinuncia al diritto di prelazione (e lo aveva già fatto per un acquisto precedente nel dicembre 2019, quando il ministro era Dario Franceschini ed Edizioni Property ha comprato dalla famiglia Rovati un bene proveniente dallo stesso fondo), sia perché il Comune di Roma, amministrato da Virginia Raggi (Movimento 5 stelle), cambia la destinazione d’uso in soli sei mesi, previa autorizzazione della Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’Area archeologica centrale di Roma, permettendo la trasformazione degli uffici in camere d’albergo.
Coincidenza: Virginia Raggi ha partecipato allo spot pubblicitario dell’hotel, ripresa mentre dialoga con l’amministratore delegato di Bulgari Jean-Christophe Babin. L’Associazione inquilini e abitanti lamenta «che Investire sgr non è stata selezionata tramite procedura a evidenza pubblica». Ma anche che «nonostante la situazione relativa alla vendita degli immobili del fondo sia stata più volte oggetto di interrogazioni parlamentari, a oggi, nonostante le plurime irregolarità, non si hanno riscontri istituzionali». Le indagini del Nucleo di Polizia valutaria non hanno riscontrato «elementi successibili di criticità». E per la Procura, che ha condotto indagini senza iscrizioni sul registro degli indagati (il fascicolo è rimasto a carico di ignoti), le carte insomma sarebbero a posto. L’avvocato Perticaro, però, ha presentato per l’Associazione inquilini e abitanti, una opposizione alla richiesta di archiviazione e promette di portare avanti la battaglia di fronte al gup di Roma, che ora dovrà fissare l’udienza. Dopo l’opera di Ferruccio Ferrazzi, anche questo mosaico adesso si dovrà ricomporre. n© riproduzione riservata
