... Ansia e Paura ... queste sconosciute

L'ansia e la paura vengono considerate spesso lo stesso fenomeno, ma non è proprio esatto, potremmo definirle più cugine di primo grado. Come possiamo farcele amiche?

Mi è capitato spesso di sentir parlare di paura e ansia come concetti intercambiabili, o similari, ma ciò non è esatto. Potremmo considerare queste due emozioni come cugine di primo grado, ma non sorelle gemelle! Nella fattispecie le differenze fra queste due simpaticone sono le seguenti:

- La paura normalmente riguarda l’incolumità fisica, mentre l’ansia è più in linea con l’incolumità psicologica. Per intendersi se un cinghiale ci carica non si prova ansia … ce la facciamo sotto! Consideriamo invece la possibilità di trovarci sulla strada per un convegno del quale siamo i relatori. Fate per tirare fuori i vostri appunti (meglio ripassarli, anche se il convegno è fra un’ora) ma trovate al posto della scaletta degli argomenti un ritaglio della gazzetta dello sport. Evidentemente qualche simpatico collega si è divertito alle vostre spalle a sostituire il prezioso foglietto! Il vostro cervello a questo punto si immagina la sala gremita di persone in attesa … e voi sul palco in silenzio con la faccia dello stesso colore del fanalino della vostra Polo … la sensazione che provate è di ansia, l’incolumità non è fisica … ma bensì psicologica! (Mentre il pericolo per l’incolumità del collega burlone è in effetti fisica, vero Marco?).

- Quando il famoso cinghiale vi carica il problema è piuttosto immediato. Per intendersi … voi state rischiando ORA la pelle! L’ansia invece è molto spesso rivolta nei confronti di eventi futuri che devono essere in qualche modo evitati o tamponati! Eventi che agli occhi dell’ansioso assumono le fattezze di veri e propri cataclismi! Pensate a quanto è pervasiva nella vita delle persone questa sensazione! L’ansia eccessiva è come un bug che tiene la nostra mente sempre in moto e sempre all’erta! … Anzi è letteralmente specializzata a romperci e palle nei momenti di relax!

- L’ansia induce gli individui ad una fuga dal presente (essendo molto spesso proiettata verso il futuro). L’ansioso di turno molto spesso perde di vista il qui e ora … e mette in atto una serie di strategie per scampare al problema ipotizzato. Le tattiche più utilizzate sono ad esempio la fuga (evito ogni situazione potenzialmente ansiogena) o cerco di tenere il più possibile la mia vita (e quella degli altri) sotto controllo per ridurre il più possibile eventuali tragedie. Uno dei parametri per misurare i livelli di ansia è infatti la tendenza degli individui di controllare più variabili possibili che coinvolgono la propria vita… e quella delle persone più prossime!

Facciamo l’esempio che io sia terrorizzato dal volare in aereo. Il mio istinto sarà quello di rifuggire dagli spostamenti via aria. Se invece temo di ammalarmi cercherò di tenere ad esempio sotto controllo i germi sulle mani (lavandomele e mangiando sanissimo per evitare patogeni). Se avrò l’ansia di avere le corna sarò intento a controllare il mio partner, se avrò l’ansia che mio figlio si faccia le canne lo chiamerò ogni pochi minuti per accertarmi che non sia coinvolto nei giri del narcotraffico internazionale. In tutti questi esempi si riportano tentativi (più o meno maldestri) di tenere il mio mondo sotto controllo.

Detto ciò considerare l’ansia come una grande nemica è un grosso errore. So che non ne ho parlato bene fino ad ora … ma se l’ansia fosse questo grande avversario perché la natura ce l’avrebbe inserita nel nostro corredo emotivo? L’ansia in realtà è tutt'altro che disfunzionale, anzi … a volte ci salva la vita! Il problema emerge quando si attiva (come si direbbe a Firenze) “a bischero sciolto”. In altre parole se provo ansia all'idea di fare una passeggiata fra i sassi per via delle vipere, e mi metto delle scarpe alte per evitare di essere morso, la mia ansia risulta utile. Se invece la mia ansia si attiva in seguito a stimoli innocui o a bassissimo rischio (ad es. non esco per paura dei gechi mannari, degli insetti carnivori, degli aerei esplosivi ecc.) … beh … c’è da porsi delle domande su quanto la mia ansia sia funzionale e impatti sulla qualità della mia vita.
Infatti di ansia non si muore … ma se siamo nella disfunzionalità ci complica un bel po’ l’esistenza!

Da cosa nasce la paura? Le cause possono essere molteplici. Molte paure irrazionali nascono da eventi traumatici del passato. Quando qualcosa ci ha ferito profondamente cerchiamo ovviamente di evitare di riviverlo! Questo meccanismo non ha niente di male in sé. L’essere umano apprende in base alla sua esperienza … e se apprende che un’esperienza è dolorosa cerca di evitarne le conseguenze subite in passato! Questo meccanismo però ci incasina la vita quando la paura si attiva in seguito a stimoli che, per quanto possono ricordare il trauma, sono innocui … o giù di lì.
Come è possibile imparare a gestire le nostre ansie e le nostre paure? Sono sempre dell’idea di rivolgersi ad un esperto quando l’ansia diventa un vero e proprio stile di vita! In ogni caso ci sono degli accorgimenti che possiamo mettere in atto:

- Ascoltare il proprio corpo, l’ansia è una sensazione che parte dal fisico. Imparare a riconoscerla significa iniziare a conoscere intimamente questa emozione. E’ impensabile imparare a gestire un fenomeno che non conosciamo.

- Nel momento in cui evitiamo o scappiamo da una potenziale situazione ansiogena stiamo dando a noi stessi un aberrante messaggio: “vuoi stare bene? Evita ciò che ti ansiogenizza!” … bell’insegnamento del cazzo mi verrebbe da pensare! La fuga da ciò che non è realmente nocivo come stile di vita non è proprio una vita appagante!

- Fare un bel viaggio … nel passato … e riconoscere quali sono stati gli eventi traumatici che possono aver dato i Natali all’ansia. Senza l’aiuto di uno specialista forse non sarete in grado di desensibilizzarli. Ma almeno imparerete qualcosa in più su ciò che boicotta la vostra vita!

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Matteo Marini