War is over! Foto della Liberazione (1943-1946)

Istituto Luce
Milano, 26 luglio 1943. Distruzione di documenti e simboli dell’Italia fascista.
National Archives and Records Administration
Un soldato statunitense in posa con le cartuccere e il vessillo dell’Artiglieria.
Istituto Luce
Soccorritori dopo un bombardamento, 1943. Foto censurata.
National Archives and Records Administration
La cantante e attrice Marlene Dietrich, di origine tedesca, tiene uno spettacolo per i soldati americani feriti in un ospedale militare sul fronte italiano, maggio 1944.
Istituto Luce
Cagliari, febbraio 1943. Donne pregano tra le rovine della chiesa di S. Anna. Foto censurata.
National Archives and Records Administration
Un’ausiliaria americana conversa con alcune contadine in abito tradizionale di un villaggio dell’Appennino, Aiello del Sabato (Avellino), 1944. Sottolinea la didascalia originale: "Le donne italiane e la visitatrice hanno trovato un reciproco interesse nei rispettivi costumi".
Istituto Luce
Dopo il bombardamento, 1941. Foto censurata.
National Archives and Records Administration
Sfollati italiani attendono in un punto di raccolta ad Anzio l’imbarco sulle navi che li porteranno a Napoli, giugno 1944.
Istituto Luce
Mussolini visita un soldato ferito, 1942. Foto censurata.
National Archives and Records Administration
La stazione di Viareggio dopo i bombardamenti, 1944.
Istituto Luce
16 ottobre 1944. Un timido bacio alla partenza per il fronte, sotto lo sguardo del ministro della propaganda di Salò, Ferdinando Mezzasoma.
National Archives and Records Administration
Viareggio, 1944. Francis Mulhair, South Norwalk, Connecticut, cineoperatore in forze presso i Signal Corps da 20 mesi. La sua romantica uniforme fuori ordinanza lo avvicina alla figura classica del reporter curioso e indipendente. Viareggio, 1944
Istituto Luce
Fotografo Luce, 1944. Spesso i fotografi Luce si rappresentavano accanto a fucili e mitragliatrici, paragonando la propria macchina fotografica a un’arma.
National Archives and Records Administration
In posa davanti alla villa Feltrinelli di Gargnano, residenza di Mussolini nel periodo di Salò, maggio 1945.
Istituto Luce
Piazza S. Giovanni, Roma, 13 agosto 1943. Papa Pio XII distribuisce aiuti in denaro dopo i bombardamenti della città. Nell’angolo destro il Sostituto segretario di stato Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI.
National Archives and Records Administration
Gardone, Lago di Garda, luglio 1945. Cessate le ostilità, soldati americani e civili italiani assistono a una gara motonautica.
Istituto Luce
Soldato italiano in uniforme coloniale sul fronte africano, 1941-1942. Il cinema, la forma di intrattenimento più popolare, impone i suoi modelli: qui i baffi “alla Amedeo Nazzari”. Foto censurata.

Dopo la tappa inaugurale romana dello scorso settembre, arriva a Milano, negli spazi di Forma Meravigli, a partire dal 10 febbraio, la mostra dal titolo WAR IS OVER! L'Italia della Liberazione nelle immagini dei U.S. Signal Corps e dell’Istituto Luce, 1943-1946. 

In esposizione, una selezione di circa 140 fotografie, anche inedite, e filmati d’epoca, a creare un originale racconto per immagini dell'ultima fase della Seconda Guerra Mondiale in Italia, dallo sbarco degli alleati in Sicilia nel 1943 alla nascita della Repubblica nel 1946. 

Un racconto intessuto affiancando due diverse visioni della Liberazione: gli scatti inbianco e nero dell'Istituto Luce, l'organo ufficiale di documentazione foto-cinematografica del regime e le fotografie a colori realizzate dai Signal Corps, gli efficienti corpi di comunicazione al seguito dell'esercito statunitense.

Due modalità parallele di rappresentazione della guerra e della pace futura che si alternano e combinano, proponendo un confronto, unico e suggestivo, tra due differenti sguardi sui protagonisti dell'epoca, italiani e americani, con lo scopo di valorizzare la diversità delle due prospettive, molto diverse nei punti di vista e nei campi d’azione.

Se da un lato le immagini in bianco e nero dell'Istituto Luce- tra cui molte provenienti dal fondo "Reparto Guerra Riservati", in cui erano conservati i negativi bloccati dalla censura - sono espressione prima del cupo declino del fascismo e poi della sobrietà di una classe dirigente che cerca di costruire sulle rovine della guerra; dall'altro le fotografie a colori dei Signal Corps, provenienti da un raro repertorio conservato presso la National Archives and Records Administration (NARA) di Washington, solo in parte conosciuto in Italia, mostrano un'Italia diversa, "rivelata" da operatori e fotografi più attenti al dato sociale, e rappresentano uno strumento di esportazione dell'american way of life che, con la ricostruzione, raggiunge anche l'Italia.

Fino al luglio 1943 l'Istituto Luce organizza un attrezzato "Reparto Guerra" al seguito delle truppe italiane su tutti i fronti ma, a causa del suo trasferimento nella Repubblica di Salò, manca una documentazione foto-cinematografica del Regno del Sud nel 1944-45, che è dunque un’esclusiva delle armate alleate. Nel repertorio di Salò sono rimosse le persecuzioni contro gli ebrei, ma sono presenti scatti di arresti e fucilazioni, con una funzione chiaramente intimidatoria.


Il percorso espositivo si snoda attraverso 10 sezioni tematiche, in cui le due serie di immagini sono affiancate in un dialogo immediato ed emozionante.

Nella prima sezione, Due diversi sguardi, viene proposto un confronto tra le fotografie degli operatori Luce e quelle dei Signal Corps, mentre nella seconda, La guerra non è come un film, si alternano episodi bellici e ritratti di soldati come, tra le altre immagini censurate, quella dei travestimenti da pecora dei combattenti.

Vincitori e vinti sono illustrati nella terza sezione: per esempio, a un Mussolini stanco e logorato si contrappone il tavolo delle potenze vincitrici alla Conferenza di Potsdam o il ringraziamento (oltre le regole protocollo) di Papa Pio XII, circondato dalle truppe alleate.  La quarta sezione racconta poi il Bel Paese: in queste immagini l’obiettivo è fissato su edifici distrutti dai bombardamenti e cittadini smarriti tra le rovine.

Nei Volti di guerra della quinta sezione scorre una sequenza di momenti di vita civile e militare, tra episodi di guerra e soccorsi ai feriti. Il dolore domina invece le immagini della sesta sezione, tra bombardamenti sulle popolazioni civili e la durezza dei combattimenti mentre in Amore e guerra, la settima sezione, si intravedono primi casti baci ed effusioni timidamente romantiche.

Sono poi all’insegna del relax gli scatti esposti nell’ottava sezione, Consolazioni e divertimenti, che mettono a fuoco il desiderio di svagarsi, nonostante il pericolo e l’infuriare della guerra. Interrogatori, tribunali e processi si alternano nella nona sezione, La resa dei conti, per arrivare alla conclusione del percorso, Rinascere. Attraverso le immagini di questa decima sezione si racconta, dopo i festeggiamenti per la fine del conflitto, il difficile e contrastato inizio del dopoguerra.

A corredo della mostra tre postazioni video mostrano il coinvolgimento di grandi registi di Hollywood (integrati nei Signal Corps) nella Guerra Mondiale e la gioia e lo stordimento degli innumerevoli momenti della Liberazione italiana, oltre a un'originale sintesi delle immagini esposte.

Il catalogo della mostra è pubblicato da Contrasto.

WAR IS OVER! L'Italia della Liberazione nelle immagini dei U.S. Signal Corps e dell’Istituto Luce, 1943-1946
a cura di Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni
10 febbraio - 10 aprile
Forma Meravigli
Via Meravigli 5 Milano

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