Panorama D'Italia
November 01 2017
Lo scenario non poteva essere migliore: una vetrata a perdifiato sui grattacieli di New York in una giornata ventosa e limpidissima con un sole grande così che pare quello italiano. E un bel po’ di Italia nella città del business e della finanza internazionale è arrivata in queste ore per celebrare tutto il meglio del nostro paese in tre giorni di eventi dedicati a cibo, vino, ma anche moda, design, arte e cultura.
Panorama d’Italia debutta all’estero con “This is Italy-Parts Unknown” e lo fa partendo dal palato, smontando il dogma “pizza e spaghetti” e mostrando la grande tradizione gastronomica italiana nella sede di Eataly Downtown. “In una tre giorni di festa e celebrazioni dell’Italia non potevamo non partire da una delle nostre eccellenze, il cibo - esordisce il direttore di Panorama, Giorgio Mulè, inaugurando la tappa - e per farlo abbiamo l’onore di presentarvi un grandissimo chef stellato, Vito Mollica”.
“Arrivo dalla Basilicata - ci tiene subito a precisare lo chef del Palagio, ristorante del Four Season di Firenze - Conoscete la mia terra?”. Qualcuno timidamente alza la mano e lui, quasi sorpreso, risponde con un grande sorriso mentre le mani si muovo veloci, pronte a dare il via a “La zuppa di farro”.
“Io lavoro in Toscana - racconta - e quella che farò èuna zuppatipica di quel territorio anche se il farro è un alimento che in Italia è caratteristico anche di altre terre come le Marche o l’Umbria. La cosa più importante nella preparazione di qualsiasi piatto è la qualità dei prodotti”. Per Vito Mollica, infatti, migliori sono gli ingredienti cucinati con semplicità “meglio si lascerà sprigionare il loro gusto”.
E allora vediamoli gli ingredienti della zuppa di farro: crema di zucca, crema di carciofi, ma anche carciofi a pezzetti, cavolo nero, broccoli e cavolfiori, carote, sedano, cipolla, pecorino, parmigiano, burro, olio e, ovviamente, il farro che verrà cotto per 40 minuti in abbondante acqua salata.
La preparazione parte dal soffitto di carota, sedano e cipolla, poi è la volta del cavolo e dei broccoli tagliati sottili, un po’ di acqua e un po’ di sale, si lascia sobbollire (“in cucina non bisogna avere fretta”) si versa quindi la crema di zucca e quella di carciofi, si passa poi ai carciofi a pezzetti, ai funghi (“i chiodini, in questo caso”), si aggiunge il farro, un bel po’ di pepe. La minestra va così mantecata (“come si fa con i risotti”) unendo il burro, ancora dell’olio e infine parmigiano e pecorino.
“È pronto, volete assaggiare?”. Impossibile rifiutare, il profumo inonda tutta la sala. E il pubblico americano si mette diligentemente in fila dopo aver omaggiato lo chef italiano con un grande applauso: “good, very good”.