Vigne millenarie sotto il vulcano

Non fermatevi alle pendici dell’Etna, sarebbe riduttivo. I vini prodotti da uve di vigneti che crescono su terreni di origine vulcanica si trovano più o meno in tutt’Italia. Non sono poche le zone che coniugano viticoltura nelle vicinanze di un vulcano, spento o attivo che sia: si va dalle etichette venete di Soave, Colli Euganei, Gambellara e Monti Lessini, a quelle dei Campi Flegrei, del Vesuvio o di Ischia, in Campania. Non mancano i toscani, con il bianco di Pitigliano. Ma quali sono le caratteristiche di questi vini? Nella maggior parte dei casi si tratta di uvaggi autoctoni e i risultati in bottiglia sono molto diversi. In ogni caso il potassio, abbondante nelle nostre rocce vulcaniche, dà uve molto zuccherine e vini piuttosto robusti. Buoni esempi sono il Greco di Tufo, l’Aglianico del Vulture, il Moscato di Pantelleria, più conosciuto come Zibibbo.

Varietà e aromi molto diversi tra loro. Che verranno messi a confronto al prossimo Vinitaly, dal 7 al 10 aprile a Verona. Italy’s volcanic white wines è un appuntamento-degustazione che mette a confronto il meglio della produzione vulcano-vinicola italiana.

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